Accesso agli atti per i consiglieri regionali, Approvata all’unanimità mozione di Paolo Bambagioni


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pegasoIl Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione presentata da Paolo Bambagioni (Pd) e sottoscritta anche da tutti i capigruppo, che impegna la giunta toscana “all’applicazione piena e compiuta delle normative” relative all’accesso agli atti amministrativi da parte dei consiglieri “nonché all’applicazione integrale dell’art. 9 dello Statuto della Regione Toscana”. Inoltre, la giunta dovrà “rimuovere qualunque ed eventuale inibizione formale o informale presente alla sua piena attuazione” e “vigilare che non si verifichino in futuro comportamenti che implichino una contrazione, limitazione e/o dilazione al pieno diritto di accesso agli atti spettante a ogni cittadino e, in particolare, a ciascun consigliere regionale anche in funzione dell’espletamento delle proprie funzioni di sindacato ispettivo”.

La mozione, dopo il dibattito in aula, è stata emendata con due modifiche firmate dallo stesso Bambagioni, dal presidente del Consiglio, Eugenio Giani e dal capogruppo Pd, Leonardo Marras.

Le integrazioni riguardano due punti: nel primo caso si sottolinea “il comune intendimento dei consiglieri di rispettare l’art. 183 comma 2 del regolamento del Consiglio informando il presidente dell’esercizio del diritto d’accesso, stimolandone l’attivo intervento in caso di resistenza da parte degli uffici; in secondo luogo, si impegna la giunta regionale anche “a rendere operativa e accessibile la ricerca testuale online degli atti della giunta, del presidente e dei dirigenti il prima possibile e comunque non oltre il 30 luglio del c.a.”.

«Quando trattiamo della possibilità di accesso agli atti da parte degli eletti – ha detto Bambagioni presentando la mozione in aula – parliamo dell’abc della democrazia. Dovremo dire che è un fatto scontato, ma nella pratica non è così. Infatti, recentemente, si sono verificati ripetuti dinieghi e ritardi da parte di dirigenti e funzionari della Regione nel rilascio di documenti e informazioni alle richieste di singoli consiglieri regionali, presentando la giustificazione di non possedere l’autorizzazione da parte del direttore dell’area di appartenenza. Sono fatti gravi, i consiglieri sono eletti dai cittadini e non sono qui grazie a un concorso. Credo che un consigliere regionale non debba discutere con un dirigente o un capo di gabinetto sulla possibilità o meno di avere dei documenti che gli spettano di diritto. E’ come se in un’azienda privata un dipendente si rifiutasse di dare informazioni ai proprietari. Non ci può e non ci deve essere alcuna censura o filtraggio – ha concluso il consigliere – se ci sono problemi organizzativi i dirigenti si attrezzino a risolverli, esaudire le richieste degli eletti deve essere una priorità per poter svolgere pienamente la funzione a cui sono stati chiamati».

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