Agricoltura di Precisione, ok del Consiglio all’utilizzo delle nuove tecnologie a partire dai droni. Scaramelli (Pd): “In Toscana si sperimenti la stagione di una agricoltura 4.0 che qualifichi produzioni e crei sicurezza per chi lavora”


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“Agricoltura di Precisione, la Toscana si attrezza per fare da apripista in una delle sfide più importanti a cui è chiamato il sistema produttivo regionale, in particolare quello agricolo. Grazie all’utilizzo dei droni agricoli sarà possibile intervenire in modo preciso, lavorare in sicurezza, evitando l’inquinamento  e i rischi che possono derivare dall’utilizzo dei trattori”. Lo afferma il consigliere regionale del Pd Stefano Scaramelli primo firmatario della mozione in merito allo sviluppo in Toscana della ricerca scientifica e tecnologica connessa all’Agricolura di Precisione. L’atto sottoscritto anche dai consiglieri   Antonio Mazzeo, Leonardo Marras, Simone Bezzini, Nicola Ciolini, Lucia de Robertis, Elisabetta Meucci, Enrico Sostegni, Paolo Bambagioni ha avuto il via libera del Consiglio regionale. “Per le future generazioni spiega Scaramelli illustrando l’atto in Consiglio-  siamo chiamati ad aumentare la sostenibilità del nostro modello attraverso l’innovazione e mantenere il primato di agrobiodiversità che ci contraddistingue. Si parla di Agricoltura di Precisione quando si intendono strumenti che intervengono al posto giusto, al momento giusto e nulla oltre. L’agricoltura di precisione è quindi anche una filosofia, un approccio alla terra, oltre che un modo di coltivare che prevede l’impiego di droni agricoli. Strumenti utili nell’indagine dello stato di salute delle colture e per l’impiego fitosanitario nella lotta biologica”. Nel dettaglio la mozione impegna la Giunta ad avviare una fase di confronto diretto con le singole aziende interessate allo sviluppo dell’Agricoltura di precisione, nella prospettiva di predisporre un protocollo d’intesa con il quale individuare un complesso di azioni sperimentali da intraprendere ; l’atto impegna anche la Giunta a coinvolgere in questo protocollo le istituzioni, le università toscane, Asl, Arpat, sistema d’istruzione professionale, centri di ricerca del settore Agricoltura 4.0 e Industria 4.0. La richiesta rivolta alla giunta è anche indirizzata  a valutare la possibilità di istituire un incubatore per l’innovazione tecnologica in agricoltura in grado di valorizzare l’importante tradizione di eccellenza nel campo della ricerca agricola.

Foto, fonte Green.me

 

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