Allogi Erp, Due Emendamenti PD alla nuova legge


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Marras e Scaramelli hanno presentato le modifiche promesse dopo la vicenda degli inquilini arrestati a seguito dell’investimento di Duccio Dini

Detto, fatto. Leonardo Marras e Stefano Scaramelli, rispettivamente capogruppo del Pd in Consiglio regionale e presidente della commissione sanità e politiche sociali, all’indomani degli arresti relativi alla vicenda dell’investimento di Duccio Dini e raccogliendo un appello del sindaco di Firenze Dario Nardella, avevano promesso di lavorare a modifiche della nuova legge sull’Erp e oggi annunciano di aver presentato ufficialmente due emendamenti.

«Il 17 luglio scorso – spiegano Marras e Scaramelli – abbiamo depositato il testo di due emendamenti che si pongono l’obiettivo sia di restringere i criteri per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, sia di stabilire che la decadenza venga obbligatoriamente avviata dal  Comune nel caso di perdita successiva di taluni requisiti. In particolare, tra i requisiti per partecipare ai bandi di assegnazione delle case, viene inserito il “requisito dell’assenza di condanne penali passate in giudicato per delitti non colposi per i quali è prevista la pena detentiva non inferiore a cinque anni ovvero l’avvenuta esecuzione della relativa pena”. Inoltre, secondo la nostra proposta di modifica, il Comune, in presenza di inquilini con questa fattispecie di condanne, dovrà riassegnare l’alloggio ad altro componente del nucleo famigliare, stabilendo la decadenza della persona condannata. Chiaramente, l’introduzione di tutto ciò si aggiunge alla decadenza dell’assegnatario che abbia riportato condanna definitiva per violenza o maltrattamenti verso il coniuge i minori o altri componenti del nucleo familiare, come già previsto dalla proposta di legge.

Come si vede, abbiamo cercato di raccogliere le esigenze di rendere più giusta, efficace e severa la nuova normativa, attualmente in discussione in commissione. Noi crediamo che non si possano fare sconti sulla legalità e che tutto ciò debba avvenire secondo i principi del nostro ordinamento giudiziario che rendono ogni cittadino innocente fino a condanna definitiva».

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