Alta Velocità, fine lavori commissione d’inchiesta CRT. Giani (Pd) presenta relazione di maggioranza


Share

alta-velocità-lavori-firenze“L’operato di Rossi fu corretto e coerente con quanto affermato in Consiglio: sbagliato non riconoscerlo pienamente”, dice il consigliere regionale.

 

FIRENZE 01.10.2014 (c.b.) “Il lavoro della commissione mette in evidenza come lo svolgersi dei fatti non rivela aspetti di responsabilità politica ma invece comprensione di come nel loro ruolo abbiano agito il Presidente Rossi, la giunta e la dirigenza.

Se la Commissione offre una lettura obiettiva di quanto in suo possesso e di quanto svoltosi nelle audizioni non può non riconoscere che la comunicazione del presidente Rossi è attinente al vero, i fatti in essa riportati sono obiettivi (a partire dalla notizia esterna circa la sostituzione di Zita), le valutazioni sull’operato del dirigente sono quelle che effettivamente furono compiute.”

E’ quanto si legge nelle conclusioni della relazione finale di maggioranza della commissione d’inchiesta del Consiglio regionale sull’Alta velocità, sottoscritta dal vicepresidente Eugenio Giani (Pd) e da Marco Marcheschi (Toscana Civica Riformista).

«Sul finire dei lavori della commissione d’inchiesta – spiega Giani – abbiamo preso atto di una bozza di relazione finale della presidente Staccioli che, a nostro avviso, non mette in risalto con la necessaria evidenza il risultato del lavoro compiuto in questi mesi. Per questo, in qualità di rappresentante del Pd nella commissione ho ritenuto opportuno presentare una relazione “di maggioranza”, sottoscritta anche dal collega Manneschi, finalizzata a sottolineare la correttezza dell’operato del presidente Rossi e l’assoluta coerenza dei comportamenti e con quanto sostenuto nella comunicazione svolta in Aula qualche tempo fa. Gli atti e la documentazione raccolti nel lavoro d’inchiesta su una vicenda così delicata quale quella dell’attraversamento del nodo fiorentino dell’Alta Velocità ferroviaria, hanno dimostrato nettamente che gli amministratori ed i funzionari sono stati garanzia del corretto e trasparente funzionamento della macchina amministrativa, che anche in questo caso ha avuto il fine di perseguire l’interesse pubblico. I lavori della commissione – continua Giani – hanno evidenziato come anche il caso del trasferimento dell’architetto Zita dal settore Valutazione Impatto Ambientale non fosse in relazione alla vicenda dell’Alta velocità, ma di come esso rientrasse in un generale principio di “rotazione” degli incarichi, principio che sempre deve caratterizzare la conduzione della macchina amministrativa.

Adesso – conclude Giani –  auspico che i lavori sulla fondamentale infrastruttura riprendano celermente, con nuovi soggetti, chiaramente diversi da quelli coinvolti nell’inchiesta avviata dalla magistratura. Per questo dobbiamo tutti impegnarci per superare le problematiche sulle terre di scavo, assicurando il rispetto delle norme ambientali e quindi procedere alla realizzazione di un’infrastruttura chiamata a modernizzare in modo decisivo la nostra rete ferroviaria».

Share