Approvata nuova legge sulle autonomie locali, Gianfranco Venturi (Pd): “Prima tappa importante per la semplificazione e l’innovazione istituzionale”


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Il consigliere regionale spiega i contenuti della normativa approvata ieri sera in Consiglio regionale

FIRENZE 22.12.2011 (c.b.) « Si apre un grande cantiere di semplificazione e di innovazione istituzionale, destinato a cambiare profondamente l’attuale assetto dl sistema delle autonomie. Per questo oggi la nuova legge approvata non è un punto di arrivo ma l’inizio di un lavoro di riordino, contenimento dei costi, di semplificazione del sistema autonomistico con l’obiettivo di accrescerne l’efficienza e la capacità di risposta alle esigenze dei cittadini e delle imprese di questa regione». Lo ha detto Gianfranco Venturi, consigliere regionale del Pd, segretario della commissione affari istituzionali a Palazzo Panciatichi, concludendo il suo intervento in Aula sulla nuova normativa che riguarda le autonomie locali in Toscana. «La nuova legge sul sistema delle autonomie – ha spiegato Venturi – è giunta all’ approvazione sulla scia di un ampio confronto che si è intrecciato con il dibattito nazionale sulla semplificazione istituzionale, giunto nelle scorse settimane ad un passaggio molto rilevante con la decisione di andare al superamento delle attuali province, verso un nuovo modello ancora tutto da costruire. Per questo, rispetto alla proposta originale, la legge approvata appare notevolmente modificata dal lavoro della commissione al quale il gruppo del Pd ha portato un notevole contributo. In particolare – ha continuato Venturi – proprio in relazione alla necessità di procedere ad un più ampio riordino dell’intero sistema, abbiamo voluto introdurre nella legge la previsione di un lavoro congiunto tra il Consiglio Regionale ed il Consiglio Regionale delle Autonomie Locali, attraverso una commissione paritetica che entro sei mesi elabori proposte condivise di riordino del sistema e delle relative competenze anche ai fini di procedere alla migliore collocazione delle funzioni delle attuali province. Questo a partire dalla ricomposizione di alcune come l’agricoltura attualmente allocate presso Province, Comunità Montane ed Unioni di Comuni. Abbiamo lavorato – ha aggiunto il consigliere – per portare a compimento il superamento delle comunità montane e per la loro trasformazione in Unioni di Comuni, come nuovo importante momento di gestione associata delle funzioni dei comuni più piccoli anche oltre quanto strettamente previsto dalla legge nazionale. Il tutto – ha chiarito Venturi – senza che vengano ad essere introdotte ulteriori indennità o costi ma ricercando al massimo il loro contenimento. In particolare abbiamo lavorato per rafforzare notevolmente gli incentivi previsti per la fusione dei piccoli comuni, con un contributo di 150 mila euro l’anno, per 5 anni per ciascun comune che vorrà fondersi, fino ad un massimo di 600 mila euro l’anno per ogni nuovo comune risultante. Inoltre i comuni risultanti da fusioni rientreranno prioritariamente tra quelli per i quali interverrà il patto di stabilità territoriale consentendo loro una maggiore possibilità di impiego delle risorse disponibili. Così come appare di particolare significato il lavoro volto al sostegno dei territori marginali,sia montani che insulari, che vengono parificati nel regime di sostegno previsto, attraverso la costituzione di un fondo unico che verrà appunto ripartito con criteri che privilegeranno le realtà comunali che andranno a costituirsi in Unioni. In tal senso va anche un ordine del giorno proposto dal PD al momento del voto. L’obiettivo è dunque quello di sostenere i comuni in questo momento difficile – ha concluso – dove crescono i bisogni delle comunità mentre diminuiscono le risorse ed ogni strumento di maggiore economia ed efficienza deve essere ricercato».

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