Beni culturali, ok a mozione di Bugliani: “Valorizzare figure dei restauratori”


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Approvata la mozione promossa dal consigliere regionale Pd a favore di questa categoria di lavoratori, che chiede impegni precisi per rafforzare la loro presenza nella pubblica amministrazione e la realizzazione di un albo professionale

 

Via libera dall’assemblea toscana alla mozione promossa da Giacomo Bugliani, consigliere regionale Pd, “In merito alla valorizzazione della figura  del restauratore di beni culturali”. Impegni precisi in Conferenza delle regioni, individuazione di possibili soluzioni per rafforzare la presenza di questa figura all’interno di enti ed istituzioni, nonché per la realizzazione dell’albo professionale e una riformulazione delle categorie delle stazioni appaltanti, nella prospettiva di ampliare il raggio d’azione di chi svolge questa mansione: questo ciò che si sollecita alla Giunta attraverso l’atto di indirizzo in questione.

 

“Il patrimonio storico, artistico e paesaggistico della Regione Toscana rappresenta una risorsa inestimabile che, anche attraverso il nostro Statuto, ci premuriamo di tutelare e valorizzare con risorse e investimenti. – spiega Bugliani – Garantirne la sicurezza e la conservazione è un impegno che riguarda tutti. Non possiamo quindi sottovalutare l’importanza del lavoro portato avanti dai restauratori, che operano in questo settore troppo spesso in condizioni precarie, senza garanzie e sicurezze. La categoria dei restauratori vede per la prima volta la luce nel lontano 2000, quando si individuano, per mezzo di un decreto i requisiti dei soggetti da riconoscere come tali. Il Codice dei beni culturali ha previsto poi una disciplina regolamentare delle competenze professionali, delineando ‘i profili di competenza dei restauratori e degli altri operatori che svolgono attività complementari al restauro o altre attività di conservazione dei beni culturali mobili e delle superfici decorate  di beni architettonici’ e una disciplina regolamentare della formazione delle figure professionali che intervengono a vario titolo  nelle attività conservative. Successivamente sono stati delineati criteri precisi per le stazioni appaltanti e requisiti altrettanto precisi per i soggetti coinvolti. Dopo aver ascoltato le istanze della categoria ho ritenuto doveroso portare la situazione sui banchi del Consiglio, chiedendo alla Giunta di discutere in Conferenza delle regioni questioni inerenti la valorizzazione di questa figura professionale. È importante riuscire a individuare soluzioni che permettano ai restauratori di svolgere più facilmente il loro ruolo all’interno di enti o istituzioni, ma anche impegnarsi per creare il tanto atteso albo professionale e rivedere, inoltre, le categorie previste per le stazioni appaltanti nella prospettiva di ampliare il loro raggio d’azione”.

 

 

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