Città termali, Bezzini: “Serve un rilancio e la ridefinizione del progetto strategico per l’intero sistema toscano”


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Nella mozione del consigliere anche un appello nazionale

 Sul termalismo serve un ulteriore scatto in avanti. E’ quanto ritiene il consigliere regionale Simone Bezzini che sul rilancio delle città termali e la valorizzazione del sistema termale toscano ha predisposto una mozione che sarà all’attenzione del Consiglio domani. “La Giunta – spiega Bezzini–  ha fatto un lavoro importante in positivo per il termalismo. E gli investimenti fatti lo dimostrano. Ma è necessario fare ancora di più ridefinendo il progetto strategico  e facendo quindi uno scatto in avanti”.

L’atto, sottoscritto anche dai colleghi Leonardo Marras, Marco Niccolai, Andrea Pieroni, Gianni Anselmi, Antonio  Mazzeo e Alessandra  Nardini e Stefano Scaramelli, delinea una sorta di bussola per le politiche regionali che dovranno essere messe in atto nei prossimi mesi per rilanciare il settore termale, pesantemente colpito dalla crisi. Nel dettaglio, la mozione impegna il Consiglio regionale ad attivare le Commissioni consiliari per realizzare un quadro completo sul sistema termale toscano, valutando la disposizione di un’apposita indagine conoscitiva. E impegna nello specifico la Giunta per una sorta di appello nazionale sulle città termali. Secondo la mozione, la Giunta dovrà infatti attivarsi nei confronti di Governo e parlamento per  mettere in campo misure urgenti e straordinarie per le città termali, analoghe a quelle per le aree di crisi e per accompagnare la legge Madia sulle società partecipate da apposite misure di sostegno ai processi di privatizzazione. L’altra proposta rilevante della mozione è quella di  aprire un tavolo di lavoro regionale tra gli assessorati interessati, che coinvolga anche gli enti locali, le aziende termali e le parti sociali, al fine di mettere in atto una strategia complessiva, di carattere multidisciplinare, per il rilancio del sistema termale toscano, con priorità alle città termali, su una serie di punti specifici: attrazione di imprese, riqualificazione tessuto economico e urbano delle città termali, monitorare razionalizzazione società partecipate, promozione turistica del sistema termale, collaborazione con il sistema sanitario regionale. Il consigliere Bezzini nell’atto richiama anche il PRS (Piano regionale di sviluppo)  in cui si riconosce chiaramente che il settore termale rappresenta un asset di particolare importanza per la Regione, sia dal punto di vista sanitario che turistico. Sempre per quanto riguarda il PRS, all’interno delle aree regionali di rigenerazione e riqualificazione urbana vengono inserite anche le città termali che in seguito alla crisi del settore sono caratterizzate da un notevole patrimonio edilizio da dover recuperare.

 

 

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