Cnr, appello alla stabilizzazione dei precari. Mazzeo, Nardini, Pieroni (PD): “Ricerca è priorità per la Toscana, si dia valore alle professionalità”


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“La ricerca è da sempre per la Toscana una risorsa strategica tanto che nell’ultimo Programma regionale di sviluppo uno dei progetti è dedicato proprio a ‘ricerca, sviluppo e innovazione’ – spiegano i consiglieri regionali Antonio Mazzeo, Alessandra Nardini e Andrea Pieroni –. E nel settore della ricerca il territorio pisano è sicuramente tra i protagonisti ospitando realtà e strutture di rilevanza nazionale ed internazionale, tra cui il CNR che è al primo posto in Italia: per numero di famiglie  di brevetti, nella Terza categoria per numero di spin off e nei settori di ricerca multidisciplinari”.

Il CRN risulta essere primo tra gli enti di ricerca anche per numero di ricercatori: il personale complessivo ammonta ad oltre 8.400 unità tra ricercatori, tecnologi, tecnici e amministrativi ed è organizzato in 7 dipartimenti e 102 istituti con specializzazione sui principali saperi, con più di 330 sedi secondarie e laboratori in Italia ed all’estero. Dal Libro bianco “Sulla condizione dei Ricercatori degli Enti Pubblici di Ricerca un raffronto con i principi della Carta Europea dei ricercatori”, si evince che esiste “una quota eccessivamente alta di Ricercatori con contratti a tempo determinato o con altre forme di lavoro non stabili. Basti pensare che ad oggi, su un totale di 4024 Ricercatori, ben 447 hanno un contratto a tempo determinato, ossia circa l’11%.

mazzeo-nardini-pieroni“La situazione che stanno vivendo i lavoratori del Centro Nazionale delle Ricerche è purtroppo comune alla gran parte degli enti pubblici di ricerca italiani e crediamo sia importante l’impegno delle istituzioni di ogni livello per sostenere le richieste, legittime, dei precari e lavorare per arrivare alla loro stabilizzazione – proseguono i consiglieri –. Per questo abbiamo presentato una mozione per sollecitare anche la Regione a prendere posizione ad attivarsi affinché il percorso avviato positivamente in Parlamento, per individuare le risorse necessarie a rendere stabili i contratti dei ricercatori, arrivi in fondo in breve tempo e con successo. Dare il giusto valore alle professionalità è il primo passo per garantire piena autonomia alla ricerca, per valorizzare il lavoro e costruire una reale prospettiva dello sviluppo scientifico, ma anche culturale, sociale ed economico del Paese”.

 

fonte immagine: google.com

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