Commercio e Centri Storici, Stefano Baccelli: “Dare più poteri ai Comuni per disciplinare le attività compatibili in tutte le città d’arte della Toscana”


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Il consigliere regionale ha presentato una mozione per la “disciplina delle attività commerciali ai fini della tutela e del decoro dei centri storici delle città d’arte toscane”.

StefanoB3«Sono convinto che anche la Regione debba intervenire con decisione sul tema delle attività commerciali nei centri storici delle città d’arte, siano esse “patrimonio Unesco” o meno. Per questo credo che ci sia bisogno di rafforzare il potere dei Comuni nella tutela dei tanti negozi storici e del tessuto artigianale e commerciale tradizionale, anche al fine di contrastare in modo efficace quelle attività che, per la loro bassa qualificazione, incidono in  modo negativo sull’immagine e sul decoro dei centri storici di tante città d’arte della nostra regione ed in primis il centro storico di Lucca. Per questo ho presentato una mozione che propone di affidare alla giunta regionale alcuni impegni precisi, sia in materia di commercio che di urbanistica».

Lo dice Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd e presidente della commissione ambiente e territorio, annunciando la presentazione di una mozione “in merito alla disciplina delle attività commerciali ai fini della tutela e del decoro dei centri storici delle città d’arte toscane”.

La mozione, che sarà all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio regionale, se approvata impegnerà la giunta toscana “per quanto di propria competenza, a mettere in atto ogni azione utile, anche di implementazione della normativa regionale, sia nella materia del commercio che in quella del governo del territorio (l.r. 28/2005 e l.r. 65/2014), affinché i Comuni possano e efficacemente disciplinare o contingentare l’apertura di attività commerciali in contrasto con le caratteristiche dei centri storici delle città d’arte della Toscana, anche per quelle non riconosciute come patrimonio Unesco, che comunque presentano particolare pregio ed interesse storico, artistico e architettonico”.

«I centri storici – spiega Baccelli – vengono inclusi dal  Codice dei beni culturali e del paesaggio, tra quelle categorie di beni suscettibili a tutela paesaggistica mediante dichiarazione di notevole interesse pubblico di competenza regionale o, in via sostitutiva, anche ministeriale. Di conseguenza, il centro storico, pur non rientrando nell’accezione ristretta di bene culturale, è stato spesso oggetto di azioni di tutela sia attraverso gli strumenti urbanistici, ovvero considerato alla stregua di un bene paesaggistico vincolato con provvedimento amministrativo, che mediante la disciplina del commercio. Un anno fa, il Comune di Firenze ha emanato un apposito regolamento, con l’obiettivo di  tutelare il proprio centro storico, in quanto patrimonio mondiale Unesco, attraverso una serie di misure di lotta al degrado e più specificatamente contingentando l’apertura di nuove attività commerciali. Un regolamento che ha comportato, tra le altre cose, precise limitazioni all’insediamento, all’interno del centro storico del capoluogo regionale, di determinate attività merceologiche, ed è intervenuto sulla vendita di alcolici o sulla qualità stessa dell’offerta commerciale. Il Governo Renzi, con un Decreto legislativo dello scorso novembre è intervenuto sul Codice dei beni culturali e del paesaggio, rafforzando il potere dei Comuni di poter adottare deliberazioni, d’intesa con la Regione, per delimitare zone o aree aventi particolare valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico in cui è vietato o subordinato ad autorizzazione l’esercizio di determinate attività non compatibili con le esigenze di tutela del patrimonio culturale. Anche il Codice del Commercio della Regione Toscana prevede disposizioni analoghe, per la valorizzazione cioè di aree di particolare interesse del territorio comunale.

Credo quindi – prosegue Baccelli – che sussistano tutte le premesse normative per accrescere le politiche in tal senso e uno degli strumenti è senza dubbio quello di dare più poteri ai Comuni, alle amministrazioni locali di tutte le città d’arte della Toscana. Così facendo, daremo una mano a quei sindaci che da tempo ci stanno provando e molte volte si sentono limitati nella loro azione per mantenere o restituire decoro a parti fondamentali della loro città. Una questione che riguarda molto da vicino il centro storico di Lucca – conclude Baccelli – che pur se non classificato nel patrimonio Unesco, rappresenta una ricchezza inestimabile per la Toscana e non solo».

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