Comune Unico Montagna: intervento di Gianfranco Venturi


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Comune Unico: cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. Dopo anni di discussione, fu presentata alcuni mesi fa una proposta di legge regionale per la fusione dei comuni di Abetone, Cutigliano, San Marcello e Piteglio. Tutti i comuni interessati manifestarono disponibilità ad effettuare un referendum, in vista del quale fu richiesto di avere maggior tempo a disposizione per realizzare un ampio percorso partecipativo dei cittadini. Venne quindi chiesto alla giunta regionale di presentare una proposta di legge entro la fine del 2013. Mi sorprende quindi la recente presa di posizione del sindaco di Abetone, che propone in alternativa un passaggio alla regione Emilia Romagna. A parte il fatto che non potrebbe essere la Regione Toscana a stabilirlo, non si comprende per quali motivi il sindaco – al di là delle sue personali convinzioni – voglia impedire ai cittadini del suo comune di esprimersi con il voto sulla questione del comune unico. Aggiungo che la nostra montagna rappresenta un territorio diversificato per il cui sviluppo complessivo tutti dobbiamo essere impegnati. Se alcuni territori godono di migliori condizioni anche grazie alle risorse pubbliche che sono state messe loro a disposizione questo non dovrebbe essere considerato motivo di chiusura verso altri territori. Piuttosto dovrebbe attivare sentimenti di solidarietà.

In ogni caso è giunto il tempo di uscire dalle ambiguità. Non credo sia possibile evitare nei prossimi mesi l’effettuazione del referendum in tutti i quattro comuni. Questo perché al di là della presentazione o meno di una proposta della giunta, esiste comunque il progetto di legge presentato nei mesi scorsi, da alcuni consiglieri e rinviato proprio su richiesta dei comuni, sul quale il Consiglio dovrà comunque pronunciarsi proprio sull’effettuazione del referendum. Ma anche sul piano sostanziale è giunto il momento di andare al nodo: comune unico perché e per che cosa. Il Comitato per il Comune Unico ha ampiamente affrontato gli aspetti sociali ed organizzativi a favore di questa scelta e non ci torno su. Sul piano dello sviluppo economico, aggiungerei la proposta di puntare a stipulare (tra i Comuni interessati e la Regione Toscana) un “Patto per la montagna” (così come previsto anche dalla Lr 68/2011) attraverso il quale definire gli interventi considerati come prioritari e strategici per il territorio montano.

Un patto da finanziare, innanzitutto, con i fondi statali e regionali legati al processo di unificazione. Inoltre la Regione stessa consideri quei contenuti come prioritari per l’accesso ai finanziamenti europei della nuova programmazione 2014/2020. Su tutto questo chiederemo ai cittadini di esprimere con un voto il loro orientamento del quale le istituzioni locali e regionali non potranno che tenere conto.

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