Diritto allo Studio, Nardini: “Maggiore impegno a sostegno delle Aziende Dsu e dei diritti degli studenti”


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L’aula approva a maggioranza l’atto della consigliera Nardini, condiviso anche da SI Toscana

Alessandra Nardini aveva annunciato pochi giorni fa, alla luce dell’approvazione della cosiddetta manovrina, l’aggiornamento della mozione già presentata a sostegno dell’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario. Questa mattina l’aula del Consiglio regionale ha discusso e approvato l’atto modificato che è stato sottoscritto anche dai consiglieri democratici Francesco Gazzetti e da altri consiglieri del Pd, dai capigruppo di SI Toscana a Sinistra Tommaso Fattori e di Mdp Serena Spinelli. «Torniamo a portare all’attenzione del Consiglio il tema del diritto allo studio – commenta Alessandra Nardini, consigliera regionale Pd – perché, dopo il passo avanti fatto con l’approvazione della manovrina, è importante guardare al futuro. Come ha affermato anche l’assessore Monica Barni: l’iniziativa della Regione Toscana a sostegno dell’Ardsu prosegue e si intensifica con l’obiettivo di avere certezze sulle risorse da garantire per il domani; per questo ho aggiornato la mozione che era già all’ordine del giorno della scorsa seduta impegnando la giunta a portare avanti azioni di sostegno ancora maggiore e ad informare il Consiglio sull’andamento e la definizione della trattativa».  In particolare l’atto impegna la giunta a sollecitare l’approvazione definitiva delle modificazioni di legge per impedire che la nuova interpretazione del regime fiscale Iva sugli istituti o enti per il diritto allo studio universitario istituiti dalle Regioni possa esser fatta valere anche rispetto agli anni passati; a sostenere ed avanzare, in Conferenza Stato-Regioni, la creazione di un fondo nazionale in grado di coprire la differenza di risorse a disposizione del DSU generata dal cambio di regime fiscale Iva, vicenda che interessa la quasi totalità delle Regioni italiane; a valutare attentamente la possibilità di ricorrere in sede europea visto il contrasto che la materia sembra avere rispetto alla direttiva 2006/112/CE; a informare il Consiglio regionale circa l’andamento della trattativa a livello nazionale, visto che questa vicenda rischia di vedere diminuite le risorse già dal 2017, con il rischio di veder conseguentemente contratte le possibilità di rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale che ancora oggi costituiscono un concreto limite all’accesso degli studi universitari. Infine, a rappresentare al Consiglio, al momento della definizione dei contenuti della legge di Bilancio Nazionale, ogni eventuale proposta atta a preservare al massimo i fondi del DSU se ancora dovessero permanere carenze di risorse. «Ringrazio i colleghi che hanno deciso di sottoscrivere la mozione e i capigruppo di SI e Mdp per averla condivisa: un tema come quello della tutela di migliaia di ragazze e ragazzi che possono permettersi di frequentare l’università solo grazie al sostegno economico pubblico, richiede un impegno collettivo e forte. La tutela e la promozione di questi diritti sono e dovranno rimanere una priorità dell’azione di governo nazionale e regionale».

 

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