Diritto allo studio, approvata mozione Pd; Nardini (Pd): “Toscana continui percorso virtuoso adeguando parametri per accesso alle borse”


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 Nardin)Approvata in Consiglio regionale la mozione In merito alla salvaguardia e al potenziamento dei servizi offerti per garantire il diritto allo studio universitario, presentata da Alessandra Nardini

 

“La possibilità di studiare è un diritto centrale nella vita democratica delle nostre comunità, e sta a cuore al Partito democratico e ai Giovani democratici, da sempre impegnati su questo. La Regione Toscana ha sempre prestato grande attenzione alla salvaguardia del diritto allo studio, uno dei diritti fondamentali e inalienabili della persona, garantito a livello costituzionale. Adesso, alla luce del decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca del 23 marzo 2016, n.174, con cui stati aggiornati i limiti massimi previsti per gli indicatori ISEE e ISPE, fissati rispettivamente a 23.000,00 euro e 50.000,00 – chiediamo alla Giunta Regionale di valutare, mediante l’utilizzo di appositi studi sugli impatti di bilancio, la possibilità per il prossimo anno accademico di rivedere ulteriormente il livello ISEE e ISPE di accesso alla borsa studio o un’integrazione maggiore della Borsa Servizi. Un segnale di rinnovata attenzione che darebbe seguito alle buone politiche messe in campo finora, dall’innalzamento della soglia ISEE per l’accesso alla borsa studio da 19.000,00 a 20.000,00 all’istituzione di servizi aggiuntivi come la Borsa Servizi, fino all’intervento fatto negli ultimi mesi, quando proprio per attenuare l’impatto della revisione ISEE e ISPE sugli studenti, la Regione ha previsto interventi integrativi straordinari pari a 1.000.000, 00 di euro”. È quanto chiede alla Giunta regionale Alessandra Nardini, consigliere regionale Pd, attraverso una mozione di cui è stata prima firmataria e approvata oggi dall’Assemblea toscana.

 

“La Toscana è un’eccellenza per il diritto allo studio, e per questo chiediamo alla Giunta regionale di attivarsi in Conferenza Stato-Regioni al fine di  evitare che la possibile revisione dei criteri di ripartizione del FIS (Fondo Integrativo Statale) penalizzi Regioni virtuose come la nostra, ma anzi sia l’occasione per discutere di un miglioramento complessivo del sistema nazionale del Diritto allo Studio – continua Nardini – Inoltre, è necessario riportare l’attenzione sulla discussione sui LEP, Livelli Essenziali delle Prestazioni, rendendoli lo strumento in grado di promuovere e garantire un sistema di welfare studentesco realmente inclusivo, dove si superi finalmente la figura dello studente idoneo non beneficiario, assicurando le borse di studio a tutti gli studenti aventi diritto, e superando le disparità esistenti sul territorio nazionale.  Infine, chiediamo alla Giunta di farsi portavoce della necessità di mantenere la gestione delle borse studio in capo alle Aziende per il Diritto allo Studio, al fine di evitare una non proficua frammentazione delle risorse che si verificherebbe qualora la gestione passasse direttamente agli atenei. Infatti ricordo che in Toscana, grazie alla legge di riforma del sistema regionale di gestione del diritto allo studio universitario, legge regionale 19 maggio 2008, n. 26, che ha previsto l’accorpamento delle tre aziende e l’istituzione di un’azienda regionale unica, si è realizzata una riduzione di costi e burocrazia, che ha consentito un recupero di risorse utilizzate per ampliare i servizi per gli studenti e ha portato ad una maggiore uniformità sul territorio regionale. Pertanto chiediamo di far sentire la voce della nostra Regione perché questa esperienza virtuosa non venga interrotta”.

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