Distretti tecnologici, “Modificare gli indicatori di performance per l’accesso ai finanziamenti”


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Il Consiglio regionale approva una mozione proposta da Massimo Baldi in cui si avverte la giunta regionale di possibili rischi di penalizzazione per il distretto ferroviario

baldi“Valutare, per i futuri bandi regionali, una modifica alle modalità di computo degli indicatori di performance, tenendo in considerazione le specificità di taluni distretti a carattere contenuto e specifico, valutando in particolar modo la possibilità di prevedere che anche le attività di intermediazione per la stipula di accordi o prestazione di servizi qualificati, sostenute dal gestore del distretto e rivolte alle imprese facenti parte del soggetto gestore stesso, possano essere rilevanti ai fini del raggiungimento degli indici di performance richiesti”. E’ questo l’impegno richiesto alla giunta toscana attraverso una mozione approvata ieri dal Consiglio regionale, presentata dal consigliere regionale del Pd Massimo Baldi e sottoscritta anche da altri consiglieri Pd, tra i quali Marco Niccolai.

«Si tratta – spiega Baldi – di una questione apparentemente complessa ma molto rilevante per i distretti tecnologici, in particolare per quello ferroviario che vede il suo fulcro a Pistoia. L’assegnazione delle risorse e i relativi bandi, oggi sono influenzati da un’interpretazione dei tecnici della Regione che appare penalizzante e cioè che “gli accordi ed i servizi prestati ad imprese partecipanti alla aggregazione che gestisce il distretto non potranno essere computati al fine del raggiungimento del target degli indicatori di risultato”.  Ciò significa che le attività svolte dal gestore del Distretto che riguardassero le imprese facenti parte dello stesso gestore non sono ‘rilevanti’ ai fini del raggiungimento degli indicatori di performance, cosa che rischia di risultare penalizzante per alcuni settori particolarmente specifici, quale ad esempio il Distretto tecnologico ferroviario, in cui i numeri delle aziende del Distretto e del comparto in generale sono contenuti e in cui ogni attività che implica il cliente finale o che sia vicina al mercato risulta rilevante. Inoltre, tale  previsione potrebbe inoltre influire negativamente sulle scelte e sulle strategie delle società operanti nel settore di riferimento a cui il soggetto gestore destini la propria attività di intermediazione.

Rimango convinto che l’innovazione sia un elemento strategico nelle politiche della crescita e costituisce il principale volano per potenziare la competitività delle imprese, per questo il finanziamento pubblico ai distretti tecnologici risulta di fondamentale importanza per lo sviluppo di specifici settori e come tale deve contenere dei requisiti di partecipazione che ne favoriscano la massima adesione. Insomma – conclude Massimo Baldi – credo ci sia bisogno di intervenire per sanare quella che appare come una contraddizione, anche alle cose che abbiamo affermato, proprio grazie a un emendamento del sottoscritto insieme al collega Niccolai, nel Programma regionale di sviluppo recentemente approvato, proprio in tema di consolidamento dei distretti teconologici».

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