Elettrodotto Terna, mozione di Baccelli (Pd): “Sostegno alle posizioni dei nostri amministratori”


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stefano_baccelli-300x237Il consigliere regionale Pd e presidente commissione Trasporti e infrastrutture interviene nel dibattito sul progetto per il riassetto dell’elettrodotto nell’area lucchese

 

Quattro ipotesi da parte di Terna, una in particolare che ha visto l’ok, con prescrizioni, del Ministero per l’Ambiente ma lo stop del Ministero dei Beni culturali. Una forte contrarietà da parte dei sindaci del territorio al progetto di ampliamento dell’elettrodotto. A esprimersi sulla questione ora è Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd e presidente commissione Territorio e Infrastrutture, presentando una mozione “in merito all’iter del progetto di ‘Riassetto della Rete 380 kV e 132 kV nell’area di Lucca’ ”  che ribadisce e sottolinea l’esigenza di sostenere le posizioni delle amministrazioni comunali coinvolte.

 

“Sono vicino a quanto hanno espresso in più occasioni i nostri amministratori e condivido la loro contrarietà in merito a interventi sulla linea che prevedano un ampliamento infrastrutturale. – spiega Baccelli – Dei quattro progetti presentati da Terna, solo il progetto detto B1 ha riscontrato un parere positivo dal Ministero dell’Ambiente, seppur con prescrizioni; l’opzione in questione, di fatto, riduce quantitativamente l’incidenza dell’intervento ma solleva nuove criticità sia in merito allo spostamento della nuova stazione elettrica sia su aspetti di assetto idrogeologico e non risolve la questione della messa in sicurezza sull’abitato di Maggiano. A  questa ipotesi è arrivato un parere fortemente negativo dal Ministero dei Beni Culturali, che ha di fatto confermato quanto sostenuto dalle amministrazioni locali, ovvero la contrarietà anche all’ipotesi B1 trattandosi di un intervento comunque impattante su quest’area, considerando  come prioritaria la salvaguardia di un patrimonio paesaggistico e  culturale individuato quale ‘bene comune’ da tutelare, non solo come fattore di crescita economica e sociale ma come segno stesso d’ identità culturale. Si è creata insomma una situazione di stallo con due posizioni dei ministeri competenti in contrasto tra loro, formulate non attendendo l’espressione del parere di competenza della Regione Toscana, necessario in tutte le procedure di questo genere. Abbiamo uno strumento importante per la pianificazione territoriale nella nostra Regione, è il PIT. Ciò a cui quindi voglio impegnare la Giunta è difendere questo strumento, rispetto al quale sono emersi forti elementi di criticità in relazione a tutti i tracciati proposti ed oggetto di due diversi ricorsi da parte di Terna, il primo dei quali ne chiede addirittura l’annullamento. Non solo: è necessario anche attivarsi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri a seguito della situazione creatasi con i due pareri difformi. L’impegno cruciale deve essere quello di sostenere con forza la posizione delle amministrazioni locali, e dello stesso Ministero dei Beni Culturali, in ragione degli effetti impattanti sui territori e delle ripercussioni negative dal punto di vista paesaggistico di tutte e quattro le ipotesi progettuali proposte. Ed infine occorre verificare l’effettivo carattere strategico dell’opera. Sul punto Terna non ha mai fornito motivazioni convincenti  tali da sciogliere il dubbio che l’obiettivo della sua realizzazione sia meramente commerciale e non dettato  da  effettive esigenze e bisogni di energetici.”

 

 

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