Enzo Brogi: “Dal Consiglio d’Europa sostegno a Lampedusa e all’Italia, porte dell’Europa”


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lampedusa

La tragica realtà di Lampedusa, dei barconi di migranti gestiti da organizzazioni criminali, in un mare dove nel solo canale di Sicilia si stimano oltre 6.000 morti negli ultimi venti anni, è oggetto di due atti all’ordine del giorno della sessione plenaria del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, in corso in questi giorni a Strasburgo, di cui è stato promotore il consigliere regionale toscano del gruppo Pd Enzo Brogi.

 

Il Consiglio d’Europa, il cui scopo è la difesa dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali e che riunisce 47 stati membri e 820 milioni di cittadini nell’ambito della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, non poteva non attivarsi di fronte al dramma dei migranti in partenza dal nord Africa.    

 

“E’ chiaro che l’Italia non può essere lasciata sola di fronte a un fenomeno migratorio che riguarda migliaia di persone in fuga dai propri paesi che vogliono raggiungere l’Europa, e per cui le coste italiane di Lampedusa costituiscono il primo approdo” – ha dichiarato il consigliere Brogi, membro del congresso in rappresentanza della Regione Toscana.

 

“Oltre a una non più rinviabile condivisione di responsabilità da parte dell’Europa, di fronte a una vera emergenza umanitaria serve un cambiamento nella normativa e nelle politiche europee, che porti all’adozione di norme condivise sull’immigrazione e il diritto d’asilo, che favoriscano l’ingresso regolare, la realizzazione di un corridorio umanitario per i rifugiati e i richiedenti asilo, e tutelino la vita e la dignità dei migranti”.

 

Le proposte di risoluzione presentate sono state sottoscritte da tutti i membri della delegazione italiana, in maniera trasversale rispetto ai partiti di appartenenza e da delegati inglesi, spagnoli, francesi, rumeni, portoghesi.

 

“Negli atti chiediamo agli enti locali e regionali degli Stati membri di coordinare attività di accoglienza per i migranti e di intensificare i contatti diretti con gli enti dei paesi di partenza. E soprattutto, chiediamo al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa di sostenere e operare con l’Unione Europea perché questi temi divengano oggetto di politiche europee e di un governo comune del fenomeno migratorio, di accesso regolare e di inclusione. Perché un’Europa che guarda al futuro non può voltare lo sguardo ai paesi del Mediterraneo”.

 

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