Ex Papergroup, Stefano Baccelli e Marco Niccolai: “Preoccupazione per scelte aziendali”


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I consiglieri regionali Pd presenti stamane all’incontro tra rappresentanti dell’azienda, Rsu e rappresentanti istituzionali

papergroupBaccelli“Quanto emerso nell’incontro di oggi conferma la volontà sempre più evidente di portare avanti una scelta che reputiamo preoccupante e non condividiamo affatto”. Così Stefano Baccelli e Marco Niccolai,  consiglieri regionali Pd, presenti oggi all’incontro tra i rappresentanti dell’azienda Papergroup di Capannori, rappresentanti sindacali, il consulente del presidente della Regione per il lavoro Gianfranco Simoncini, il sindaco di Capannori e Presidente della Provincia Luca Menesini.

“Dopo un primo incontro in Regione nel quale era stata manifestata esplicitamente la richiesta di un ripensamento, l’azienda ha avviato la dismissione del sito produttivo di Carraia e le procedure di mobilità per 38 dipendenti. – fa presente Baccelli – I rappresentanti dell’azienda ci hanno oggi ribadito questa decisione, considerandola come una strada obbligata da percorrere per la presentazione del necessario piano concordatario e industriale. Non condivido questa scelta perché sono convinto che una procedura di concordato in continuità debba tenere conto in primo luogo della tenuta occupazionale, che, accanto al ristoro dei creditori, deve essere considerato valore prioritario su cui impostare ogni progetto. Inoltre, altro elemento su cui sono in totale disaccordo, è il fatto che non si sia optato per l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, prediligendo la scelta dalle conseguenze più drammatiche, la mobilità e quindi l’avvio delle procedure di licenziamento. L’attenzione deve continuare quindi a essere massima perché la vicenda assume contorni sempre più delicati e complessi, con rischi forti di ricadute occupazionali che destano un grande allarme”.

“Con l’incontro di oggi siamo nuovamente di fronte a un quadro che desta serie preoccupazioni per il futuro dell’azienda Papergroup. – afferma Niccolai – Come ho già avuto modo di evidenziare fin dall’inizio della vicenda, è assolutamente ingiustificato che ricadano sui lavoratori le scelte compiute in questi  anni dal management. È per questa ragione che il percorso intrapreso dai vertici aziendali, con la decisione di avviare le procedure di mobilità, va in direzione assolutamente contraria rispetto a quanto previsto e auspicato. La predisposizione del necessario piano concordatario e industriale non può e non deve coincidere con la dismissione di un sito produttivo, non può e non deve comportare ricadute occupazionali. Le scelte messe in campo in questo modo si configurano come del tutto incomprensibili da un punto di vista industriale e per questo è necessario ribadire con forza la necessità di trovare soluzioni differenti”.

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