Femminicidio, San Miniato, Fondazione intitolata a Zini, Il gruppo Pd porta il caso in Regione


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Enrico Sostegni presenta una mozione, Alessandra Nardini sostiene la petizione online

il consigliere PD Enrico Sostegni

Il caso della fondazione anti-violenza sulle donne intitolata a Federico Zini, il ragazzo di San Miniato che nel maggio scorso ha ucciso l’ex fidanzata Elisa Amato, arriva in Consiglio regionale con una ferma presa di posizione contraria da parte dei consiglieri Pd Enrico Sostegni, primo firmatario di una mozione sul tema, e di Alessandra Nardini, che ha sottoscritto la petizione online in cui si chiede di bloccare l’iniziativa.

“Esprimiamo la nostra contrarietà a questa decisione – spiega Enrico Sostegni – e chiediamo anche alla Giunta regionale di condannare un’iniziativa che farebbe passare un messaggio distorto e ambiguo: quello per cui il carnefice diventa vittima. La Toscana è una regione che fa della lotta alla violenza di genere un punto di forza, fondando le proprie politiche su un approccio che è anzitutto culturale e che mette al centro la donna vittima di violenza, senza alcun tipo di distinguo o sfumatura. Ecco perché – conclude – riteniamo fondamentale e doveroso disincentivare ogni iniziativa che possa mettere in discussione questa visione”.

“Non ho esitato neanche un minuto quando mi hanno informato della petizione per dire no all’intitolazione della fondazione a Federico Zini: l’ho firmata con convinzione, da donna prima ancora che da rappresentante istituzionale – spiega Alessandra Nardini – Trovo ammirabile l’atteggiamento della famiglia e delle persone vicine a Elisa che dalla notte del terribile omicidio hanno scelto il silenzio quando potevano scagliarsi contro chi l’ha portata via senza un motivo, in preda ad una folle e brutale violenza ingiustificabile. E trovo che in una situazione così assurda e difficile il rispetto del reciproco dolore sia fondamentale. La decisione di intitolare una fondazione che si pone come obiettivo la sensibilizzazione contro la violenza di genere a chi ha scelto di togliere la vita alla ragazza che non lo voleva più e poi uccidersi a sua volta è quanto di più lontano si possa immaginare da ogni sentimento di rispetto. Per questo dico no. Anche se rispetto il dolore della famiglia Zini, va detto che un assassino non si assolve mascherando la cronaca dei sui gesti con buoni propositi”.

 

 

 

A questo link la petizione: https://buonacausa.org/cause/noazinifondazioneantiviolenza

 

 

 

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