Gioco d’azzardo, Bugli: “Bene la Regione Toscana, ora tocca al governo”


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Il presidente Enrico Rossi ha inviato al Consiglio regionale una nota di attuazione della mozione approvata nel dicembre scorso. Il capogruppo democratico: “Raccogliere le proposte di Avviso Pubblico”

FIRENZE 24.02.2012 (c.b.) «La Regione Toscana in questi anni ha progressivamente accresciuto il suo impegno per contrastare il fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo, ma ora una proposta della Commissione salute della Conferenza dei presidenti delle Regioni è bloccata, nonostante il parere favorevole unanime, compreso quello del ministero della salute. Occorre recepire al più presto quelle proposte con un apposito decreto legge. Come pure mi parrebbe utile raccogliere le proposte di “Avviso Pubblico”, associazione di cui fa parte la stessa Regione». Lo dice Vittorio Bugli, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, rendendo noto un documento firmato da Enrico Rossi con cui il presidente esprime le “note di attuazione” della mozione “Per una cultura del gioco responsabile e per un’azione di contrasto della dipendenza da gioco ed alle infiltrazioni mafiose nel mondo del gioco d’azzardo”, approvata nello scorso dicembre, su proposta dello stesso Bugli e di altri consiglieri Pd, nel dicembre scorso. Nella nota, il presidente Rossi, ricorda gli impegni sviluppati dalla Regione negli ultimi anni, soprattutto in relazione ai diversi piani sanitari approvati che hanno determinato, fin dal lontano 1999, iniziative sul versante della prevenzione, dell’assistenza ai giocatori patologici e della formazione del personale Asl. I finanziamenti per progetti specifici sono via via cresciuti, fino ad arrivare ai 340mila euro stanziati nel 2010 e ai 240mila aggiunti nel 2011. Nel piano socio-sanitario, attualmente in discussione in Consiglio, inoltre, vi sono ulteriori proposte di interventi per i prossimi anni. Infine, Rossi ricorda il lavoro fatto Commissione salute della Conferenza dei presidenti delle Regioni, coordinata proprio dalla Toscana, che in accordo col ministero aveva licenziato all’unanimità una serie di emendamenti allo “Schema di decreto” sulla ludopatia, tra cui la proposta di destinare il 5% delle entrate dei giochi alle Regioni per interventi sull’informazione, la prevenzione, la cura ed il recupero. “Allo stato attuale – dice una nota dell’AAMS – la proposta di decreto non può proseguire il suo iter e pertanto il suo esame viene rinviato a data da destinarsi”. «Sono molto soddisfatto per l’interesse dimostrato da Rossi sulla nostra mozione – commenta Bugli – perché stiamo parlando di un fenomeno che ormai sta assumendo, anche in Toscana, le caratteristiche di una sciagura sociale. Infatti, oltre alla salute psico-fisica dei diretti interessati, sono enormemente gravi i risvolti economici (nel 2010 in Toscana sono stati spesi in gioco d’azzardo quasi 3300 milioni e nei primi cinque mesi del 2011 ben 1,7 miliardi), sociali e di infiltrazione mafiosa. Per tutto ciò credo che dovremo continuare a tenere alta l’attenzione su questi problemi e sollecitare ancora il governo ad assumere decisioni urgenti. Come pure – conclude Bugli – bisognerà valutare e possibilmente condividere le proposte di “Avviso Pubblico” che in questi anni sta dando un notevole contributo per affrontare il problema». In particolare, le proposte a cui si riferisce Bugli riguardano: il divieto di attuare ogni e qualunque forma di pubblicità del Gioco d’azzardo su tutto il territorio nazionale; inibire il gioco ai minori di anni 18, mediante l’obbligo di accensione delle New Slot (o macchinette similari) solo ed esclusivamente attraverso l’utilizzo di carta magnetica sanitaria/codice fiscale; destinare una cifra pari allo 0,5% dei proventi dei vari montepremi, ivi compreso il fatturato generato dal comparto dell’automatico (New Slot o macchinette similari) alle Aziende sanitarie locali (Sistema Sanitario Regionale) per la cura e l’assistenza delle persone affette da dipendenza patologica dal gioco d’azzardo e per la promozione del “Gioco responsabile”; concedere ai sindaci il potere d’ordinanza (come già previsto nel pacchetto sicurezza, attualmente inficiato da una sentenza della Corte Costituzionale) rispetto all’accensione delle New Slot (o macchinette similari) ubicate all’interno degli esercizi commerciali e di somministrazione pubblici e privati; rafforzare, attraverso l’assunzione di personale, gli organici delle forze dell’ordine e di AAMS, destinando tali figure a controlli maggiori e più capillari nell’ambito del comparto del gioco.

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