Il Consiglio regionale approva la mozione chiede la rimozione di Fontana dall’incarico di Ministro dopo il suo auspicio di abrogazione della Legge Mancino


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La mozione, approvata questa mattina dall’aula del Consiglio Regionale, è stata presentata all’indomani delle esternazioni del Ministro Fontana sulla possibile abolizione della cosiddetta ‘Legge Mancino’ fatte via social e riportare il 3 agosto 2018  dall’ANSA: “Abroghiamo la legge Mancino, che in questi anni strani si è trasformata in una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano”; posizione successivamente  ribadita a Cervia nel corso di un comizio e che si aggiungeva ad altrettanto gravi affermazioni riguardo il non riconoscimento dei figli delle cosiddette famiglie Arcobaleno.

“Assistiamo con forte preoccupazione ai pericolosi rigurgiti nazifascisti che si verificano sempre più spesso in Italia e in Europa. Proprio per questo le parole del Ministro Fontana destano un forte sdegno. Sono parole che non possiamo minimizzare – commenta Alessandra Nardini, Consigliera regionale, illustrando la mozione in aula –. Chiediamo alla Giunta regionale di attivarsi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché il Ministro della Repubblica Luigi Fontana sia rimosso dall’incarico e, al contempo, di attivarsi affinché  sia rilanciato il dibattito in merito all’introduzione nel Codice Penale di norme intransigenti, volte a combattere ogni possibile rigurgito di fascismo (a partire dal reato di propaganda del regime fascista e nazifascista)  ed ogni forma di razzismo e di intolleranza”.

“Appare evidente – prosegue Nardini – che le affermazioni del Ministro Fontana si pongono in una posizione di incompatibilità rispetto al giuramento prestato di osservare lealmente la Costituzione, la quale si fonda sui valori dell’antifascismo e ripudia ogni forma di discriminazione. A fronte di questo sono state tiepidissime le prese di distanza e dissociazione da parte del Presidente del Consiglio e di altri componenti dell’Esecutivo, mentre sono spiccate per rigore e chiarezza quelle esternate dal Presidente del Parco Nazionale della Pace e Sindaco di Stazzema, Maurizio  Verona, che ha chiesto le dimissioni immediate del Ministro Fontana e le scuse dello stesso alle vittime del fascismo e del nazismo”.

“Ci tengo infine a ricordare e ribadire il forte impegno della Regione Toscana in merito alla salvaguardia e promozione della Memoria – conclude –, promuovendo la cultura della libertà, della democrazia,  della pace e della collaborazione tra popoli, ripudiando ogni forma di revisionismo storico e negazionismo volti alla relativizzazione, banalizzazione e negazione degli eventi correlati al percorso di affrancamento dalla dittatura e dall’occupazione nazifascista ed alla nascita della democrazia”.

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