“Il testamento biologico è civiltà, sollecitiamo tutti i Comuni all’istituzione del registro”. Domani in aula la mozione di Alessandra Nardini


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testamentobiologico“Il testamento biologico è segno di civiltà perché riconosce all’individuo la piena libertà di scelta sulla propria vita mettendoci in condizione di scegliere ‘ora per allora’ nel caso non si possa più manifestare la nostra volontà perché incapaci di intendere. Molti Comuni hanno già istituito il registro per raccogliere le dichiarazioni di chi vuole esprimere la propria volontà anticipata sui trattamenti sanitari, ma sono tanti ancora quelli che non l’hanno fatto e credo sia importante sollecitarli a compiere questo passo, davvero significativo, per tutte le comunità”.
Così Alessandra Nardini, Consigliera Regionale PD e prima firmataria della mozione che impegna la Giunta Regionale ad attivarsi con il Parlamento perché sia approvato in tempi brevi il disegno di legge sul tema, attualmente in esame al Senato.

“Poche settimane fa ho partecipato, a Vicopisano, ad un incontro con Beppino Englaro: ascoltare le sue parole mi ha fatto riflettere, ancora di più, sull’urgenza di dotare l’Italia di una legge chiara sul fine vita. Finalmente, dopo troppi anni di immobilismo sul tema, abbiamo intrapreso la giusta strada con il testo approvato ad aprile dalla Camera; adesso l’auspicio è che ottenga il via libera anche dal Senato. Per questo ho deciso di presentare un atto per chiedere alla Giunta di muoversi, per quanto nelle sue competenze, affinché questo passaggio avvenga nel più breve tempo possibile, e che si giunga in questa legislatura a colmare un vuoto normativo non più tollerabile. Nel frattempo quello che possiamo fare è sollecitare i Comuni che non hanno ancora il registro per il testamento biologico ad istituirlo, come hanno fatto già diverse Amministrazioni tra cui Vicopisano e pochi giorni fa Vecchiano, e promuovere incontri informativi sul tema per conoscere ed approfondire storie e percorsi legislativi. Favorire la conoscenza sul testamento biologico permetterà di avere maggiore coscienza del proprio diritto di autodeterminazione e consentirà alle cittadine e ai cittadini una scelta libera e consapevole. La Toscana, terra di diritti e spesso apripista, come nel caso dell’uso della cannabis a scopo terapeutico, torni a far sentire la sua voce. “

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