La Toscana che sarà, #EmpoliPartecipa, Sostegni, Anselmi e Bugli a confronto col territorio: “Innovazione dell’industria e infrastrutture per lo sviluppo dell’Empolese Valdelsa”


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sostegni1Innovazione dell’industria, infrastrutture, lavoro. Sono i punti su cui ruota  lo sviluppo dell’Empolese Valdelsa e sono fra i temi al centro del dibattito sul nuovo Prs che si è svolto questa mattina all’Asev di Empoli, dove si sono confrontati il consigliere regionale del Pd Enrico Sostegni, il presidente della II Commissione Gianni Anselmi, l’assessore Vittorio Bugli, le categorie economiche, i sindacati e le associazioni.

L’incontro fa parte dell’iniziativa di ascolto e partecipazione, promossa dal gruppo regionale del Pd, sul Piano regionale di sviluppo 2016-2020, lo strumento che orienterà le politiche e gli interventi   della Regione nei prossimi cinque anni, attraverso 26 specifici progetti settoriali per 6,4 miliardi.

“Il Prs – ha spiegato stamani il consigliere Enrico Sostegni – è il piano fondamentale in cui si declina lo sviluppo della Toscana per i prossimi anni, ed è sicuramente un fatto positivo che sia uno strumento condiviso, conosciuto e compreso da chi quotidianamente opera su un territorio per garantirne la crescita. L’incontro di oggi ha lo scopo di fornire alle categorie economiche, alle associazioni, a tutti i soggetti interessati, che hanno risposto con interesse e partecipazione alla nostra iniziativa, la possibilità di dare un contributo per delineare il ruolo del nostro territorio nell’ambito dello sviluppo regionale”.

“L’Empolese Valdelsa è il baricentro, geografico ma anche socio-economico, della regione ed è in questo ruolo che intende partecipare alla costruzione della Toscana del futuro. Un territorio sicuramente toccato dalla crisi, che ha prodotto una contrazione di risorse e di utili in settori chiave come il manifatturiero e l’industria, ma un territorio con grandi potenzialità. Non esiste una ricetta ma ci sono degli indicatori che possono aiutarci a tracciare la strada giusta verso uno sviluppo virtuoso, puntando sempre di più sulla varietà del tessuto produttivo e sul dinamismo delle nostre aziende, sull’innovazione dei prodotti e dei processi produttivi e sulla proiezione internazionale. Innovare sarà decisivo e soprattutto per un settore come l’industria, che continua a rappresentare una componente indispensabile dell’economia del territorio.

“Servirà sicuramente uno scatto sul sistema delle infrastrutture, che rappresenta un punto critico per quest’area. Potria Firenze-Siena nel tratto Empoli-Granaiolo. Potrà avvenire risolvendo le situazioni più urgenti, come la SR429, sicuramente la priorità del sistema viario locale, e la SR436, e affrontando quelle che potrebbero garantire uno sviluppo significativo come la terza corsia della Fi-Pi-Li e il raddoppio della linea ferrovia Firenze-Siena nel tratto Empoli-Granaiolo”.

“Abbiamo da poche settimane iniziato l’iter per l’approvazione del provvedimento in Consiglio – ha proseguito Gianni Anselmi – Il nuovo PRS compie scelte importanti, che condizioneranno gli atti di governo e la programmazione settoriale nei campi dell’economia e delle politiche per l’impresa, del lavoro e della formazione, della cultura, delle infrastrutture e dell’ambiente”.

“Il Programma – ha spiegato Anselmi – contiene 26 progetti tematici e 9 obiettivi generali, che dovranno realizzarsi in ambiti territoriali omogenei e che riguardano il complesso dei fattori di crescita e sviluppo del territorio regionale. Competitività, coesione e inclusione sociale, tutela e governo dell’ambiente e del territorio i paradigmi che attraversano trasversalmente la Toscana e che richiedono visione complessiva della Regione e rispetto delle potenzialità e specificità locali. Con queste iniziative di ascolto che abbiamo promosso intendiamo arricchire e rendere i progetti proposti quanto più aderenti alle istanze, alle ambizioni, alle vocazioni dei diversi territori».
“La strategia della Regione – ha concluso l’assessore Vittorio Bugli –  punta a rilanciare gli investimenti, favorire il processo di deindustrializzazione e l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani adeguatamente formati, operare in modo differenziato nelle varie aree della Toscana per contrastare lo squilibrio determinatosi in questi anni. La Regione si è data nove obiettivi, sei dettati dall’Europa, tre regionali. I sei obiettivi ‘europei’ riguardano il livello di occupazione pari al 75 per cento della popolazione tra i venti e i 64 anni; l’1,5 per cento del Pil reinvestito in ricerca e sviluppo; il raggiungimento di livelli relativi ai cambiamenti climatici e alla sostenibilità energetica; tasso di abbandono scolastico al 13 per cento; il 30 per cento popolazione tra i 30 e i 34 anni con istruzione universitaria; almeno 630mila persone in meno a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione. I tre obiettivi regionali: favorire la reindustrializzazione, impedendo che si riduca il peso dell’industria sul Pil; ridurre le disparità territoriali; tutelate e difendere il territorio”

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