Lago di Massaciuccoli, “Tubone” del Serchio, Stefano Baccelli: “Fare nuove valutazioni sulla validità del progetto a fronte di possibili alternative”


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Il consigliere e presidente della commissione ambiente e territorio del Consiglio regionale ha presentato una mozione e parla di possibili alternative nell’utilizzo dei 21 milioni fermi per il progetto

baccelli3«A più di dieci anni di distanza dall’accordo di programma per la realizzazione del cosiddetto tubone, forse sarà opportuno e doveroso provare a svolgere una riflessione e valutare nello specifico se il progetto è ancora valido dal punto di vista tecnico-scientifico o se, invece, bisognerà analizzare soluzioni alternative aggiornate. Tutto ciò, chiaramente, dovremo farlo condividendo questo nuovo percorso con tutti i soggetti interessati e con l’obiettivo immutato della salvaguardia della salute del lago. Ritengo che si debba seriamente valutare la possibilità che i 21 milioni di euro dedicati al progetto possano essere invece destinati ad una serie di interventi che nella loro azione complessiva diano risposte concrete ed  efficaci nel miglioramento effettivo della qualità dell’acqua del lago, quali ad esempio: la riattivazione della presa di Pontasserchio, alcuni progetti di fitodepurazione e rinaturalizzazione, la riconfigurazione della destinazione degli scarichi delle acque depurate, le nuove fognature per le utenze che ne sono tutt’ora sprovviste».

Lo dice Stefano Baccelli, consigliere Pd e presidente della commissione ambiente e territorio del Consiglio regionale, annunciando la presentazione di un’apposita mozione che si occupa dello stato di attuazione dell’accordo di programma integrativo per il completamento della tutela delle risorse idriche del Lago di Massaciuccoli.

«La vicenda – spiega Baccelli – è nota e risale al 2004, anno in cui l’Autorità di Bacino del Fiume Serchio predisponeva ed approvava un “Progetto strategico per il riequilibrio del deficit idrico nel bacino del Lago Massaciuccoli mediante derivazione dal fiume Serchio in località Filettole, in Comune di Vecchiano”, finalizzato a creare una derivazione di portata dal Fiume Serchio che fosse in grado di recapitare acqua al bacino del lago e scongiurarne l’eutrofizzazione. Il progetto fu poi recepito, nel 2006, con un accordo di programma integrativo, tra ministero, Regione Toscana e gli altri enti interessati. Successivamente, fu assegnata alla Provincia di Pisa la progettazione definitiva, esecutiva e l’appalto delle opere per la costruzione del “tubone”, che con una delibera del 2012 stilava un cronoprogramma dei lavori compreso nel periodo 2012-2014. Nell’ultimo aggiornamento del programma dei lavori pubblici per il trienno 2014-2016 – continua Baccelli – sempre predisposto dall’amministrazione pisana, si continua prevedere la realizzazione dell’opera, per la cui realizzazione sono previsti 21 milioni di euro (dei quali 18 del Ministero dell’Ambiente). Credo che sia giunto il momento di tornare a valutare quel progetto, non solo perché sono trascorsi molti anni dalla sua prima ideazione, ma anche perché, come sostengono alcuni esperti, “l’esatta quantificazione del beneficio potrà essere verificata solamente dal monitoraggio post operam”.

Per questo – conclude il presidente della commissione ambiente – ho deciso di portare ufficialmente la questione in Consiglio regionale: l’obiettivo è quello di un’espressione di indirizzo politico che sostenga le scelte future sulla questione della giunta toscana e degli altri enti coinvolti».

 

Se approvata, la mozione impegnerà la giunta regionale:

 

– ad effettuare, a distanza di più di dieci anni dalla sottoscrizione dell’accordo di programma richiamato in narrativa, una serie di valutazioni in relazione a vari aspetti connessi al progetto in questione e nello specifico:

 

– in merito all’attuale valore tecnico-scientifico del progetto a fronte di soluzioni alternative da condividere  con tutti i soggetti coinvolti e miranti alla salvaguardia del bacino del Lago Massaciuccoli;

 

– in conseguenza della valutazione di cui al punto precedente, in merito al soggetto attuatore dell’intervento alla luce del recente riordino delle funzioni assegnate alle Amministrazioni provinciali.

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