Lavoro, Bugliani interroga la Giunta: “Forme di sostegno per licenziati da aziende fuori Toscana”


Share

sicurezza_lavoro_1Il consigliere regionale si attiva per i tanti che a Massa Carrara, zona di confine e area di crisi complessa, hanno prestato lavoro, prima di incorrere nel licenziamento, in unità produttive fuori regione

 

Valutare se esistono e quali sono gli strumenti per sostenere i lavoratori residenti in Toscana, in particolar modo quelli residenti in aree di crisi industriale complessa, che sono stati oggetto di licenziamenti in aziende localizzate in altre regioni. È ciò che chiede alla Giunta regionale con un’interrogazione Giacomo Bugliani, consigliere regionale Pd e presidente commissione Affari istituzionali. “Il tema del lavoro e del sostegno alle aziende in crisi rappresenta uno dei punti prioritari del Programma di governo dell’attuale legislatura, sul quale è necessario porre ogni sforzo. – spiega Bugliani – Quella di Massa Carrara è un’area che ha risentito in modo evidente e drammatico le conseguenze della difficile congiuntura che stiamo attraversando, per questo è stata ritenuta area regionale di crisi complessa e come tale ha potuto avvalersi di strumenti ad hoc, necessari a questa fase emergenziale. Così, in base all’Accordo quadro per l’utilizzo delle risorse destinate agli ammortizzatori sociali in deroga, è stato possibile, per aziende che non potevano usufruire di altre misure, ricorrere alla cassa in deroga per ulteriori 3 mesi così come dare tre mesi di sostegno al reddito ai lavoratori privi di altre tutele. Opportunità importanti, che hanno consentito una boccata d’ossigeno a tanti cittadini in serie difficoltà, rivolte necessariamente a lavoratori licenziati da unità produttive ubicate in un Comune della Toscana. Un criterio quest’ultimo che però sembra non soddisfare la condizione di molti che, residenti in territori di confine come il nostro, hanno prestato lavoro, prima di incorrere nel licenziamento, in aziende fuori regione (come, ad esempio, Liguria o Emilia Romagna). Ritengo quindi che al di là del tema della competenza territoriale per la gestione degli ammortizzatori sociali in deroga, debbano essere valutate tutte le azioni utili per poter sostenere in modo tempestivo e continuativo coloro che sono rimasti senza lavoro e vivono in aree come la nostra, di crisi industriale complessa, quindi con elevato tasso di disoccupazione”.

Share