Legge riconoscimento figli “naturali”. Caterina Bini (Pd): “Una bella vittoria di civiltà merito anche della nostra Toscana”


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FIRENZE 28.11.2012 (c.b.) «La Camera dei Deputati ha approvato la legge che parifica i diritti dei figli naturali (nati da coppie non sposate) con quelli dei figli legittimi (nati all’interno del matrimonio). Da oggi i bambini saranno tutti uguali, si chiameranno semplicemente figli e, anche quelli nati da coppie conviventi, avranno zii e nonni come gli altri e non verranno affidati a strutture protette in caso di decesso dei genitori, ma alla cura dei parenti che li amano. Grazie a tutti coloro che si sono impegnati con me in questa battaglia, il Consiglio regionale che ha approvato una risoluzione unanime e i molti consigli comunali della toscana che hanno fatto lo stesso dimostrando che la toscana è una terra di civiltà e diritti; grazie ai parlamentari che hanno concluso questo iter legislativo. Da oggi il 25 per cento dei bambini, quelli che in Italia sono nati da coppie non sposate avranno zii e nonni come tutti gli altri. Una bella vittoria di civiltà».

Lo ha scritto ieri sera sul suo profilo Facebook, Caterina Bini, consigliera regionale del Pd, apprendendo la notizia dell’approvazione alla Camera della legge sui diritti dei figli nati fuori dal matrimonio.

Bini, insieme a tutte le donne del Consiglio regionale e a rappresentanti di tutti i gruppi politici, aveva sollevato la questione, facendo approvare all’unanimità una mozione che invitava il parlamento a intervenire, discutendo e approvando i progetti di legge che erano stati presentati da tempo. L’iniziativa si era poi estesa, in una sorta di spontanea catena di Sant’Antonio, a tanti consigli comunali della Toscana, portando all’approvazione di ordini del giorno analoghi, diretti a sollecitare il parlamento.

«A volte – aggiunge oggi Caterina Bini – occorre crederci e battersi fino in fondo quando una cosa è sbagliata e danneggia persone, soprattutto bambini. Occorre crederci e unire le forze, levare la voce, chiedere più diritti per coloro che non possono farlo in prima persona. Ringrazio ancora – conclude Bini – tutti coloro che mi sono stati vicini in questa bella e giusta battaglia».

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