Ospedale di San Marcello, Venturi: “Uscire dalle ambiguità, fare chiarezza sulle proposte”


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FIRENZE 04.05.2011 (c.b.) «La recente assemblea tenutasi a San Marcello sulla questione dell’ospedale, con la partecipazione dei sindaci di tutti i comuni dell’area, ha riproposto con forza la necessità che da parte della Azienda sanitaria locale si affronti in modo trasparente e chiaro il nodo delle prospettive di questa struttura alla quale guarda con attenzione una comunità di cittadini già peraltro provata da ripetuti tagli ai servizi pubblici essenziali per questo territorio; tagli determinati, è bene ricordarlo, in primo luogo dalle politiche del governo nazionale. Già nei mesi scorsi ho avuto modo di segnalare pubblicamente il modo assolutamente non condivisibile con il quale i vertici aziendali vanno affrontando il problema, attraverso annunci contraddittori, proposte che vengono avanzate poi ritirate, “allegati” ai documenti ufficiali dei quali non si capisce la portata e la reale efficacia». Lo dice Gianfranco Venturi, consigliere regionale Pd, intervenendo sulla vicenda del futuro dell’ospedale di San Marcello. «Mi pare di capire – spiega Venturi – che sia in atto una linea di depotenziamento strisciante della struttura, lasciata più agli effetti di pensionamenti di figure portanti dell’ospedale che non a chiare scelte di politica gestionale. Occorre dunque una parola chiara, che permetta di uscire dall’ambiguità. Tutti, infatti, dall’assessorato regionale alla sanità al direttore Generale della ASL, hanno ripetutamente dichiarato di voler mantenere l’ospedale di San Marcello il cui buon funzionamento non viene messo in discussione. Più in generale – continua Venturi – il sistema della sanità in montagna presenta comportamenti virtuosi ben oltre la media provinciale, a partire dal contenimento della spesa farmaceutica. Ebbene – si chiede il consigliere – come si concilia tutto ciò con l’ipotesi di taglio alla Chirurgia, che a suo tempo fu considerata una delle condizioni fondanti della permanenza del nosocomio in montagna? Visto che privarsi di Chirurgia comporterebbe un taglio di risorse sul territorio montano più che doppio rispetto a quanto giustificato dalla riduzione dei fondi regionali, è opportuno che questo avvenga su di un’area che già per altri versi viene colpita dal taglio di servizi? Oppure: quali altri servizi si intende realisticamente potenziare? Chi ha la responsabilità ed il compito istituzionale di farlo – afferma Venturi – deve misurarsi in primo luogo con i sindaci e avanzando proposte chiare. Ovviamente, tenendo conto delle minori risorse disponibili, cosa che pone a tutti il problema di contenere la spesa ma ciò va fatto non semplicemente tagliando ma sviluppando una capacità di riorganizzazione in funzione delle esigenze del territorio. Mi auguro che su questi problemi si apra presto un tavolo di confronto chiaro tra ASL e sindaci, i quali ora più che mai devono riuscire ad essere i rappresentanti non solo della protesta ma soprattutto della capacità di proposta delle loro comunità . Su questa linea – conclude Venturi – mi sento al loro fianco non per una mera questione di localismo ma per chiedere soluzioni eque alle esigenze della nostra montagna nel quadro delle concrete possibilità esistenti».

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