Pd Regione: “Servono 35 milioni per il Reddito di solidarietà attiva”


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Pronta la risoluzione per il contrasto alla povertà e nuovi strumenti di protezione sociale, politiche abitative, welfare generativo.

Il capogruppo Marras: “Interventi innovativi, creare un patto di comunità”

Un “reddito di solidarietà attiva” e nuove misure concrete per la lotta alla povertà. È pronta la risoluzione del gruppo Pd in Regione che porterà il Consiglio regionale ad esprimersi su un pacchetto di interventi sistematici e innovativi sui percorsi di protezione sociale e del cosiddetto welfare generativo.

La risoluzione contiene un pacchetto di proposte e indirizzi precisi da affidare alla giunta regionale, tra cui spiccano l’introduzione del reddito di solidarietà attiva, il rafforzamento delle politiche abitative e la promozione di un patto di comunità.

Il documento Pd individua anche una stima precisa per i finanziamenti del bilancio regionale da dedicare in particolare al reddito di solidarietà: 35 milioni, risorse da reperire “attraverso un’attenta valutazione sull’attuale destinazione delle risorse provenienti dalla programmazione 2014-2020 del Fondo sociale europeo in materia di politiche attive del lavoro, nonché attraverso un’attenta revisione della spesa del bilancio regionale che preveda il superamento di quelle misure non prioritarie per l’azione di governo” comprendendo una approfondita indagine sui costi di funzionamento dell’ente e, seppur relative, anche quelle risorse destinate alla comunicazione e al supporto e alle attività degli organi politici della Regione.

«Gli ultimi indicatori economici che abbiamo a disposizione – spiega il capogruppo Pd Leonardo Marras, primo firmatario della proposta –, ci dicono che per alcune fasce della popolazione toscana, anche se in misura minore rispetto ai dati nazionali, siamo di fronte ad una emergenza sociale. Si calcola che per 54mila famiglie nella nostra regione non è possibile accedere a beni e servizi essenziali per uno standard di vita minimo. Questa situazione è aggravata anche dall’aumento vertiginoso degli sfratti, che in alcune città è diventato insostenibile. È giunta l’ora, quindi, di provare a dare nuove risposte concrete, rifuggendo soluzioni impraticabili proposte dai Cinque stelle, innanzitutto per provare a innalzare la protezione sociale e contrastare la povertà, partendo dalle situazioni più drammatiche. Sappiamo che è una sfida molto difficile, stante la situazione dei conti pubblici, ma non possiamo metterci dietro le spalle la debolezza di cui soffriamo e di ciò deve farsi carico la comunità nel suo complesso. Il Governo eserciterà la delega che gli ha consegnato il Parlamento per arrivare al reddito di inclusione sociale, partendo da alcune misure subito operative come il Sostegno di Inclusione Attiva. Si tratta di accompagnare queste politiche nazionali, in questa fase, per ampliare il più possibile la platea dei beneficiari. Ma la nostra proposta vuole rappresentare, oltre al sostegno economico diretto ai più bisognosi, anche un tentativo virtuoso di ripensare un modello di assistenza, proponendo misure ed azioni in grado di favorire l’inserimento lavorativo degli stessi soggetti beneficiari della solidarietà. Per questo – conclude Marras – quella che proponiamo è una risoluzione ampia ed articolata, che indica risposte e impegni su più piani e ha l’ambizione di dare vita a un vero e proprio patto di comunità, coinvolgendo tutti gli attori e le forze economiche e sociali della nostra regione».

Nel testo della risoluzione si prevede “di presentare in tempi rapidi, mediante il coinvolgimento delle commissioni consiliari competenti e previa individuazione di concerto con la Giunta regionale di congrua copertura finanziaria, una specifica proposta di legge inerente l’istituzione del reddito di solidarietà attiva a livello regionale”. E in tal senso, fa sapere Marras, il gruppo Pd ha già predisposto una bozza di articolato di legge da offrire come proprio contributo al lavoro congiunto delle commissioni competenti insieme alla giunta.

Qui di seguito, la sintesi del dispositivo finale della risoluzione:

Impegna la giunta regionale

– ad attivarsi affinché possa essere definito un “Cantiere sociale per la Toscana” che contenga una serie di misure di contrasto al fenomeno della povertà e del disagio sociale, tra le quali vi sia, oltre all’introduzione del “Reddito di Solidarietà Attiva” di cui sopra:

1) il rafforzamento delle politiche sulla casa in Toscana come strumento centrale nella lotta alla povertà ed al disagio sociale, assegnando, pertanto, le necessarie risorse all’edilizia residenziale pubblica;

2) la costituzione di un “Patto di comunità” da costruirsi mediante la riattivazione della “Commissione regionale per le politiche sociali” di cui alla l.r. 41/2015 finalizzato a coinvolgere i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, le categorie economiche, le associazioni di rappresentanza e tutela degli utenti, le organizzazioni del terzo settore, gli iscritti agli ordini e alle associazioni professionali;

3) il rafforzamento, in coerenza con le azioni previste dal PRS, delle misure finalizzate all’inserimento nel mondo del lavoro delle giovani generazioni, anche implementando il progetto Giovanisì;

– ad attivarsi per consentire un’adeguata copertura relativa all’introduzione del “Reddito di Solidarietà Attiva”, stimata in almeno 35 milioni di euro, attraverso un’attenta valutazione sull’attuale destinazione delle risorse provenienti dalla programmazione 2014-2020 del Fondo sociale europeo (Fse) in materia di politiche attive del lavoro, nonché attraverso un’attenta revisione della spesa del bilancio regionale.”

 

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