Pensioni, il Pd in Regione contro la legge-pasticcio dei doppi contributi


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Pensioni, il Pd in Regione contro la legge-pasticcio dei doppi contributi

Presentata una mozione. Bugli: “Migliaia di lavoratori costretti a pagare due volte”

FIRENZE 22.03.12 (c.b.) “Per un sistema contributivo equo e rispondente alle prospettive socio economiche del paese”. Questo il titolo di una mozione presentata ieri in Consiglio regionale dal gruppo Pd. «Si sta verificando una situazione paradossale per tante persone che vorrebbero andare in pensione – spiega il capogruppo Vittorio Bugli, primo firmatario della mozione – Il problema riguarda migliaia di lavoratrici e lavoratori che hanno versato i contributi in diversi enti previdenziali. Dal primo luglio 2010, infatti, la ricongiunzione dei fondi all’Inps avviene solo a titolo oneroso e può costare decine di migliaia di euro arrivando, in casi limite, a superare i 300mila euro. La questione – continua Bugli – è stata risollevata di recente da un articolo di Milena Gabanelli in cui si spiegano i disastri di questa legge-pasticcio dei doppi contributi, la numero 122, inserita insieme ad altri provvedimenti nella Finanziaria del luglio 2010. Il ministro Fornero ha prontamente replicato, definendosi prima che ministro esperta di sistemi previdenziali, confermando sostanzialmente ciò che è sostenuto dalla legge 122/2010 e che l’onerosità della ricongiunzione è volta a “garantire la parità di trattamento tra i diversi lavoratori e che si è abolito un privilegio del passato”. Noi – prosegue Bugli – non crediamo che sia un “privilegio” andare in pensione dopo aver regolarmente versato i contributi per almeno 40 anni e che la risposta del ministro sia di chiusura su un tema di estrema sensibilità sociale, per le forti ingiustizie venutesi a creare tra i lavoratori. Con questa mozione chiediamo alla giunta regionale di agire nei confronti del Governo al fine di tutelare tutti quei lavoratori che non potendosi avvalere della possibilità di totalizzazione, saranno costretti a pagare la ricongiunzione con oneri significativi per vedersi computare contributi già versati. Tutto ciò – conclude il capogruppo – in un contesto di profonda incertezza economica e, in prospettiva, di un mercato del lavoro che impone sempre più frequenti cambiamenti di attività nell’arco della vita lavorativa».

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