Porrettana, “Subito un tavolo per l’integrazione dei servizi”


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Le preoccupazioni seguite all’annuncio della soppressione di sei coppie di treni sulla ferrovia Porrettana meritano attenzione ed una risposta che recuperi un confronto che è apparso insufficiente in questa prima fase. Ci sono alcuni elementi oggettivi, a partire dai tagli del Governo ai fondi per il trasporto pubblico, così come la limitata utenza presente oggi lungo la linea. Tuttavia se la soluzione a ciò si limitasse alla sola logica dei tagli, questo non risolverebbe il problema di dare il miglior servizio con le risorse disponibili. In prospettiva, pur consapevoli delle attuali difficoltà, non dobbiamo considerare chiuso il tema delle risorse che possono essere destinate in futuro al trasporto pubblico: sia per la sua rilevanza sociale e ambientale, sia attivando reali processi che recuperino sprechi ed inefficienze tutt’ora presenti. Ciò detto, mentre si fa urgente l’esigenza di contenere la spesa, dobbiamo sapere che l’efficienza di un servizio di trasporto è data solo in parte dal numero dei servizi offerti, quanto piuttosto dalla effettiva integrazione di questi in funzione delle reali esigenze dell’utenza. Per questo appare opportuno, così come peraltro auspicato dallo stesso assessore Ceccobao, riportare la questione all’interno di un confronto che punti a ricercare soluzioni durature e rispondenti alle diverse necessità. In particolare è utile lavorare in alcune direzioni: in primo luogo, per valorizzare nei fatti la decisione assunta dalla Regione di non dismettere la linea Porrettana e sulla conseguente consapevolezza che il servizio ferroviario resta comunque una componente essenziale attorno alla quale organizzare il servizio trasporti dell`area montana; in secondo luogo, l’esigenza di una profonda revisione dei servizi esistenti, nel segno di una effettiva integrazione tra treno e bus, garantiti alla stazione di Pracchia al servizio della montagna. Anche in passato la ferrovia ha avuto un’utenza notevole quando “i pullman andavano al treno”, soprattutto al servizio di studenti e operai pendolari, mentre oggi un servizio ferroviario dalla montagna deve essere necessariamente proiettato nell’area metropolitana e verso Lucca, con treni possibilmente diretti (senza cambiare vettura) o comunque con chiare e precise coincidenze rivolte a particolari target di utenza (lavoratori , scuola, università, aeroporto, ecc.). Infine, qualora nell`immediato non fosse possibile un rinvio delle misure proposte per consentire una riflessione complessiva, appare opportuno individuare questa soluzione come transitoria e di durata limitata (fissiamo un termine di alcuni mesi) attivando da subito un tavolo che, con il ruolo di coordinamento della Provincia e il contributo della Regione, assieme ai diversi soggetti coinvolti, riorganizzi complessivamente i servizi nell`area attraverso uno studio attento dei loro costi effettivi e della loro reale integrazione. Sarà alla luce di questa verifica che insieme al contenimento dei costi potrà essere varata un’effettiva integrazione dei servizi ed una loro maggiore corrispondenza alle odierne necessità dell’utenza. Gianfranco Venturi Caterina Bini Consiglieri regionali Pd

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