Quando un grazie diventa impegno


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IMG-20150926-WA0001Capannori 13.00 – Aziz è un ragazzo afgano di 22 anni ed è arrivato in Italia lo scorso giugno. Oggi è ospitato insieme ad altri 6 suoi connazionali in una canonica della campagna capannorese. E’ stato costretto a lasciare il suo paese perché aveva problemi con i talebani.

Suo padre è un cuoco e lavora per il governo, suo fratello fa il dottore in un ospedale, un altro fratello invece è un importante ingegnere, e tutti sono nel mirino dei talebani e rischiano la vita. Anche lui lavorava per il governo, era nella polizia e si occupava della sicurezza degli ospedali. Era bella la sua vita in Afghanistan: aveva una bella casa, stava bene, ma i talebani lo hanno preso di mira e hanno iniziato a minacciarlo di morte, fino a che non gli hanno dato un ultimo chiaro avvertimento.

Così con la sua famiglia ha deciso di lasciare il paese. Suo fratello ha pagato per lui alcune persone affinché gli organizzassero il viaggio. E’ partito di notte sopra un’auto affollata, e il viaggio è durato un mese. E’ stato durissimo, non hanno mai visto persone, solo montagne, avevano pochissimo cibo e pochissima acqua. Dall’Afghanistan all’Iran, dall’Iran in Turchia e ancora dalla Turchia alla Bulgaria. Qui la polizia li ha fermati e solo dopo averli picchiati e derubati li ha lasciati di nuovo andare. Sono arrivati in Serbia, ma fortunatamente qui la polizia li ha trattati bene. Poi li hanno fatti ripartire e sono arrivati in Ungheria, e infine in Italia, con un grande camion ancora una volta sovraffollato.

Oggi è felice di poter essere in Italia dove le persone che lo hanno accolto gli hanno dato una casa, e la possibilità di imparare italiano. Non smette mai di ringraziare per questa seconda opportunità di vita e ringrazia gli italiani per l’affetto che gli hanno dimostrato. Per questo assieme ai connazionali che vivono con lui si impegna seriamente nella realizzazione delle attività di volontariato che gli vengono proposte dalla cooperativa in collaborazione col Comune. Al momento è l’unico modo che ha per poter ricambiare di tutto l’aiuto che sta ricevendo.

Spesso dice che lui non è altro che un ragazzo come tutti noi, che viene solo da un paese diverso. Non vuole che le persone abbiano paura di lui, non è venuto qua per creare problemi. Se avesse potuto scegliere, non avrebbe mai lasciato il suo lavoro, la casa, e soprattutto la sua famiglia. Non sa cosa ne sarà del suo futuro, probabilmente un giorno lascerà l’Italia, ma sarà sempre grato a questo Paese per quello che ha fatto per lui e dove ha trovato i suoi nuovi amici.

Ilaria Giovannetti

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