Questione cave: “La soluzione in Consiglio regionale”


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Nota dei consiglieri regionali Paolo Marini, Ardelio Pellegrinotti, Marco Remaschi, Loris Rossetti.

cavemarmoAllo scontro che si sta manifestando sulle scelte che la Regione andrà a fare riguardo alle attività estrattive è urgente porre rimedio. L’evoluzione del quadro normativo e regolamentare su quello che, non dimentichiamocelo, rimane un caposaldo dell’economia di una parte della Toscana, non può uscire da un conflitto. Vi è una proposta di piano paesaggistico, che interviene nell’ambito estrattivo. Vi è, prossima, la nuova legge regionale di settore, con la conseguente pianificazione. Vi è la questione degli usi civici, anch’essa impattante sulla materia. C’è necessità di una visione di insieme, che può trovare sintesi solo nel luogo istituzionalmente deputato a realizzare quelle scelte: il Consiglio regionale, cui compete l’adozione delle leggi e degli atti sopra richiamati. Di questo forse negli ultimi mesi ci si è dimenticati, attribuendo ad altre sedi il compito di intercettare le naturali, necessarie, mediazioni possibili. Il risultato non è stato confortante, visti gli eventi.

Come consiglieri territorialmente interessati ad uno sviluppo del contesto estrattivo che sappia premiare la capacità dell’impresa estrattiva di essere volano per una valorizzazione anche ambientale del territorio, rivendichiamo la centralità del lavoro del Consiglio regionale in questa discussione.

Sarà il Consiglio infatti a dover trovare un punto di sintesi per gestire in modo ragionevole un fenomeno storicamente radicato nel territorio – le cave – che con questo territorio e le sue risorse non può più evitare di fare i conti.

Le prospettive di revisione del titolo quinto della Costituzione rischiano di sottrarre nel futuro spazi di intervento sulla materia per le regioni. Questa ipotesi ci deve spingere a non sprecare questo passaggio, rifiutando innanzitutto tutte quelle rigidità che non ci trovano né ci troveranno mai concordi.

Siamo convinti infatti della possibilità di un nuovo contesto che tenga insieme economia estrattiva e tutela e valorizzazione, finalmente anche economica, dell’ambiente e del paesaggio interessati. È questo il nostro obiettivo in questa partita da giocarsi tutta in sede di Consiglio regionale.

 

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