Sanità, Legge Zone Distretto, Sì della Commissione con 18 emendamenti PD


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Stefano Scaramelli: “Ecco la seconda gamba della riforma sanitaria toscana”     

 

Logo-SdS7«Grazie al contributo dei 18 emendamenti presentati dal Pd e alla collaborazione delle opposizioni sono 22 gli articoli deliberati della Pdl 154. Così facendo, diamo vita alla seconda gamba della riforma del sistema sanitario toscano. Massima autonomia e responsabilità per i sindaci che si riappropriano del governo, della programmazione e della gestione diretta dei servizi. Risorse importanti, fino a 450.000 euro l’anno per le realtà che integreranno i servizi, rappresentanza per le realtà periferiche, quadro normativo certo per le risorse e per il personale delle Società della Salute e ruolo attivo delle ASP (Aziende pubbliche di Servizio alle Persone, ndr), nuove opportunità per il volontariato e per le consulte delle associazioni nel partecipare alla programmazione dei servizi nel territorio. Come promesso, in due mesi siamo riusciti ad ascoltare tutti, confrontarci ed evadere il testo di legge che la settimana prossima approderà in aula».

Lo dice Stefano Scaramelli, Pd, presidente della commissione sanità e politiche sociali del Consiglio regionale commentando l’approvazione della proposta di legge per la revisione degli ambiti territoriali, le cosiddette Zone distretto.

«Il testo che abbiamo approvato in commissione – spiega ancora Scaramelli – restituisce a chi faceva parte delle vecchie zone la possibilità di partecipare alla programmazione con il diritto di voto. Abbiamo inserito un meccanismo incentivante netto e chiaro: finalmente la Regione fa una scelta verso la Società della salute. Il modello viene incentivato con finanziamenti che possono arrivare, per le nuove zone distretto, a 450mila euro l’anno per cinque anni, al fine di favorire accorpamenti, ma soprattutto nuovi servizi. Viene meno il limite degli abitanti, come quello dei Comuni per la definizione di ogni zona, che deve rispondere prioritariamente alla necessità di assicurare il maggior livello di servizi possibile ai cittadini.  Credo – conclude il presidente – che sia stato fatto un buon lavoro, perché siamo stati in grado di ascoltare le proposte e tradurle in proposte ed emendamenti».

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