Sanità, Prato, Vicenda medico Iene e pazienti cinesi, Nicola Ciolini: “Pensare a iniziative di informazione per prevenire truffe”


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L’assessore Saccardi ha risposto a interrogazione del consigliere regionale pratese

Fare una riflessione su cosa la Regione e l’Asl possono fare per prevenire il fenomeno delle truffe ai danni degli utenti di nazionalità cinese nell’ambito dei servizi sanitari. E’ questa la proposta che Nicola Ciolini, consigliere regionale Pd, ha esposto oggi in aula all’assessore alla salute Stefania Saccardi, che ha risposto a una sua interrogazione “in merito alle presunte prestazioni sanitarie illecite effettuate da un medico di base, esercitante a Prato, nei confronti di pazienti stranieri”.

La risposta dell’assessore all’interrogazione ha aggiornato il Consiglio regionale sulle iniziative prodotte dalla direzione aziendale dell’Asl Toscana Centro dopo il servizio tv delle Iene, su Italia Uno. In particolare, Saccardi ha confermato che il medico coinvolto, essendo un medico di medicina generale e quindi non dipendente dell’azienda, risponde a quanto previsto dal contratto nazionale. Quindi la direzione Asl, oltre alla denuncia presso la Procura, ha chiesto di attivare le azioni previste dall’articolo 30 riguarda le sanzioni disciplinari ed, inoltre, ha interessato l’Ordine dei medici di Pistoia, al quale il professionista è iscritto, per le opportune valutazioni deontologiche.

Nella sua replica il consigliere Ciolini ha evidenziato le motivazioni dell’interrogazione: «Questa ultima vicenda – ha spiegato – segue altre simili, non solo in ambito sanitario, avvenute ai danni di cittadini cinesi a Prato. Credo quindi che anche l’assessorato debba svolgere una riflessione su come si possa agire per prevenire questo tipo di fenomeno, che oggettivamente viene a ripetersi per la scarsa conoscenza dei propri diritti da parte di utenti che ignorano le regole e spesso non sanno che la maggior parte delle visite e delle prestazioni sono gratuite. Per questo credo – ha concluso Ciolini – che sarebbe opportuno pensare a iniziative di informazione, sia in forma di pubblicazioni ad hoc che con il contributo dei mediatori culturali, anche per salvaguardare il buon nome della maggior parte dei professionisti che operano onestamente nel sistema sanitario pratese».

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