Sanità, Scaramelli: “Non ci sarà una legge regionale che andrà a modificare l’intramoenia”


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Scaramelli, Ciolini e Sostegni dopo l’ascolto dei medici all’Auditorium di Palazzo del Pegaso

 

“Non ci sarà una legge regionale che andrà a modificare l’intramoenia. Ce lo ha chiesto  il vostro attaccamento e appartenenza al sistema pubblico”. Lo ha detto il presidente della commissione sanità in Consiglio regionale Stefano Scaramelli rivolgendosi a una sala strapiena di medici e professionisti del sistema sanitario radunati nell’Auditorum  di palazzo del Pegaso per l’iniziativa organizzata dal Pd in Regione su Intramoenia Extramoenia . Si o No. All’iniziativa erano presenti i membri della commissione Sanità del Pd in Regione, il capogruppo Leonardo Marras e il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani   che si sono confrontati con i medici  e vari rappresentanti del mondo della sanità.

“Sicuramente – ha detto Scaramelli tirando le conclusioni della giornata insieme ai colleghi di commissione Nicola Ciolini ed Enrico Sostegni– non nascerà una legge regionale toscana, perché riteniamo in questo momento che l’impianto attuale sia corretto. La rivoluzione del sistema sanitario – ha spiegato il presidente della commissione sanità Stefano Scaramelli  – non è limitare la libera professione, ma raggiungere l’eccellenza in campo medico offrendo ad ogni paziente, anche a quello con minori capacità economiche, la migliore cura .Essere di sinistra significa questo, che anche il cittadini toscano più povero possa essere curato dal migliore medico, dal migliore professionista nel migliore ospedale pubblico. Limitare la libera professione nel sistema sanitario pubblico  porterebbe al depauperamento delle migliori risorse che oggi prestano lavoro, impegno e autorevolezza negli ospedali toscani. Reali eccellenze in campo medico e chirurgico, riconosciute in ambito scientifico, che fanno della Toscana una Regione di riferimento a livello internazionale. Non nascerà una legge regionale – ha aggiunto Scaramelli rivolgendosi ai tantissimi medici presenti in sala- se voi non sarete d’accordo”.

Molti gli interventi in sala. I lavori sono stati aperti dal capogruppo Leonardo Marras che ha sottolineato come sul tema dell’intramoenia il Pd abbia già fatto un atto di indirizzo  e che il criterio della libera scelta è fondamentalmente un diritto dell’utente.

Ciolini ha evidenziato nelle conclusioni la difficoltà di avere un governatore che non appartiene al gruppo di maggioranza  e dell’esigenza quindi di un confronto allargato come quello di oggi per capire e approfondire e di superare il concetto che le liste di attesa siano collegate al discorso della libera professione. Sostegni ha concluso sottolineando il valore della sanità pubblica toscana  e che non ci possiamo più permettere di destabilizzare il sistema. “Bisogna impegnarsi in un alleanza per garantire la stabilità del sistema pubblico in Toscana e garantirne la sua funzionalità. “Tutti concordi sia Scaramelli che Ciolini che Sostegni a dire che il problema delle liste di attesa è un problema anche  legato alla carenza di personale che uno dei veri nodi della sanità toscana”. “La libera professione consente, infatti, alle grandi eccellenze di restare nel sistema sanitario toscano. andrebbero altrove con la conseguenza di essere inarrivabili per chi non può pagarsi le cure”. Per Scaramelli la libera professione che si svolge all’interno degli spazi delle aziende sanitarie è un valore, perché significa che “della prestazione pubblica del migliore professionista può beneficiare anche la persone più povera e più debole. Quindi- sostiene-, è ampiamente di sinistra fare in modo che i migliori lavorino nel pubblico. Il rischio, diversamente, è  di avvantaggiare il sistema privato”

 

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