Servizi finanziari, passa la “legge Tognocchi” per la tutela dei dati sensibili


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Previsti anche incentivi per gli enti locali a garanzia della privacy dei cittadini toscani

FIRENZE 10.04.2013 Via libera del Consiglio regionale ad una serie di norme a garanzia della privacy dei cittadini toscani. Su iniziativa del consigliere Paolo Tognocchi (PD) l’aula di Palazzo Panciatichi ha approvato con voto unanime una legge che punta a rafforzare la tutela dei dati personali utilizzati nel corso di operazioni finanziarie, come quelle effettuate tramite carte di credito e bancomat. “Quello dei servizi finanziari – spiega Tognocchi – è uno dei settori a maggior tasso di internazionalizzazione. Se da una parte sono sempre più ricorrenti i processi di delocalizzazione e segmentazione delle diverse fasi organizzative, produttive e gestionali, dall’altra occorre assicurare ai fruitori di quei servizi adeguate garanzie per quanto concerne il trattamento dei dati personali. Proprio pensando all’impossibilità di eliminare del tutto i rischi, specie per i processi svolti fuori dal contesto comunitario, abbiamo voluto tutelare in primo luogo i cittadini utenti dei servizi finanziari gestiti da soggetti terzi per conto degli enti locali della Toscana. È per esempio il caso delle operazioni relative al servizio tesoreria dei comuni e delle province. Con questa legge diamo un segnale che speriamo enti locali e banche vorranno seriamente cogliere. L’obiettivo è scoraggiare che il trattamento dei dati sensibili avvenga in paesi con quadro normativo non proprio all’avanguardia in materia di diritti degli utenti. Inoltre occorre non disperdere e anzi valorizzare le professionalità dei lavoratori del settore. Insomma più rispetto per la privacy, più tutela per i dati sensibili dei toscani, mettendo per quanto possibile un freno alla globalizzazione che delocalizza i servizi finanziari delle banche in paesi con insufficienti garanzie di difesa di utenti dei servizi e consumatori”.

La legge agisce attraverso meccanismi di premialità in favore di quegli enti locali che, nell’ambito delle procedure di evidenza pubblica per l’affidamento della gestione dei servizi di loro competenza indichino espressamente l’obbligo per il soggetto appaltatore di rispettare in ogni fase il Codice per la privacy (decreto legislativo 196/2003). E sarà la legge finanziaria regionale ad individuare annualmente l’ammontare degli incentivi finanziari, sulla base appunto delle richieste pervenute da i singoli enti.

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