Tagli ai comuni fusi, mozione di Capirossi (Pd) “Sforbiciata da quasi 4 milioni di euro”


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La consigliera regionale Pd interviene sulla vicenda, chiedendo alla Regione di attivarsi sul Governo, affinché vengano quanto prima garantite le risorse statali spettanti ai Comuni nati da processi di fusione

Attivarsi nei confronti del Governo, affinché vengano quanto prima garantite le risorse statali spettanti ai Comuni nati da processi di fusione, secondo quanto indicato dalla normativa nazionale vigente, al fine di superare l’attuale fase di riduzione di tale contribuzione e consentire la necessaria erogazione dei servizi e la realizzazione di investimenti previsti da parte di tali enti; sostenere, di conseguenza, le iniziative che saranno intraprese dai Comuni toscani e da ANCI Toscana ai fini del riconoscimento delle risorse spettanti, al fine di ripristinare il necessario rapporto di fiducia e il principio di leale collaborazione  tra i diversi livelli della pubblica amministrazione. È ciò che chiede alla Giunta la mozione “In merito merito al taglio, operato dal Governo, dei contributi statali spettanti ai Comuni risultanti dal processo di fusione dei Comuni.”, iniziativa di Fiammetta Capirossi, consigliera regionale Pd mugellana.

“Proprio San Piero a Sieve – Scarperia, nel Mugello e Figline e Incisa nel Val d’Arno, sono stati tra i primissimi comuni toscani a dar vita a una fusione, il processo di riorganizzazione territoriale stimolato dagli incentivi del centrosinistra ha funzionato e in tutta la Toscana il riassetto ha interessato decine di amministrazioni che hanno scelto la via della semplificazione e dell’efficienza. Allo stesso tempo si sono offerti incentivi e sgravi fiscali agli enti locali che sappiamo da tempo vivere difficoltà economiche. – spiega Capirossi – La stessa Regione Toscana ha promosso l’esercizio associato delle funzioni e dei servizi comunali mediante unioni di comuni, sostenendo le fusioni dei comuni come elemento di razionalizzazione e rafforzamento degli enti locali. Oggi però il governo della Lega ha stabilito di non finanziare i contributi per i comuni che si sono fusi, decidendo così di punire quei cittadini e quelle amministrazioni che avevano deciso di fondersi anche in considerazione del contributo economico promesso. I Comuni fusi – continua Capirossi – come dichiarato anche da Anci Toscana, vedranno diminuire le risorse loro destinate perché di fronte alla costituzione di nuove fusioni, come la recentissima Barberino e Tavarnelle, si è deciso di lasciare invariato il fondo statale, rischiando così di non consentire un corretto avvio delle esperienze più recenti e di mettere in discussione l’erogazione e la gestione efficace dei servizi da parte degli enti che hanno creduto in questo percorso innovativo. Proprio ANCI Toscana nel lanciare il suo grido d’allarme ci dice che secondo i dati raccolti, i 14 Comuni nati da fusione sul territorio regionale, rischierebbero di perdere complessivamente circa 4 milioni di euro di entrate previste, oltretutto a pochi giorni dalla scadenza dell’approvazione degli equilibri di bilancio”.

“Questa situazione rischia di mettere in difficoltà comuni che già devono far fronte a bilanci difficili. Non finanziare come promesso quei comuni fa anche venire meno il principio di leale collaborazione e fiducia tra i Comuni e lo Stato”, conclude Capirossi.

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