Una casa al mare e un edicola. Così ricominciano a vivere 7 ragazzi africani


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La cosa giusta Anslemi Venturina3Venturina 12,50 L’avevano già fatto i suoi genitori durante la guerra. E l’appello del presidente Enrico Rossi gli ha risvegliato il ricordo di quella bambina sfollata con cui divideva il pane. Oggi il ragazzetto di allora è un uomo di più di 82 anni che, nella sua casa di Venturina, ospita 7 ragazzi africani, sbarcati a Reggio Calabria da un barcone insieme a tanti altri. Romano Busdranghi di lavoro fa l’edicolante e ha messo a  disposizione della cooperativa Odissea di Lucca una casa di sua proprietà, che viene utilizzata per ospitare i richiedenti asilo. Il signor Romano dice di non avere fatto altro che seguire un percorso naturale, che segue le orme della sua storia personale segnata anch’essa dall’immigrazione dei suoi bisnonni, arrivati da lontano sulla costa toscana. Un passato vissuto sotto i bombardamenti di Piombino, in mezzo agli sfollati, ai casolari dove la gente veniva accolta. E così oggi anche Romano può accogliere e contribuire a dare qualcosa ai ‘suoi’ ragazzi, ai quali non solo dà un tetto sopra la testa, ma anche mette a disposizione, grazie all’edicola, libricini, quaderni e penne per migliorare il loro italiano. I ragazzi sono tutti fra i 17  e i 21 anni, sono volenterosi e frequentano corsi di italiano ogni martedì mattina presso gli uffici dell’Avis di Venturina, la sala comunale Sefi e l’associazione Auser. Per muoversi hanno biciclette che le associazioni della zona gli hanno messo a disposizione. I ragazzi sono collaborativi, con la voglia di farsi accettare e di integrarsi. Mentre i ragazzi giocano a calcio con i coetanei del posto, Romano e sua moglie sanno di avere fatto qualcosa per cominciare a cambiare questo mondo.
Gianni Anselmi

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