Urbanistica, Bugli e Ceccarelli replicano al PdL: “Nessuna prevaricazione, norme condivise con i comuni”


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FIRENZE 26.01.2012 (c.b.) «Un misero tentativo di ribaltare la realtà, una sterile strumentalizzazione che prova, senza riuscirci, ad offuscare i risultati di un buon lavoro, condiviso con i comuni della Toscana». Così Vittorio Bugli, capogruppo del Pd in Consiglio regionale e Vincenzo Ceccarelli, presidente della commissione ambiente e territorio, commentano la presa di posizione del PdL in Regione sul presunto “esproprio” dei poteri urbanistici a danno dei comuni. «La nuova norma, licenziata oggi dalle commissioni – spiegano Bugli e Ceccarelli – serve innanzitutto per semplificare e velocizzare. Altro che prevaricare i comuni; i quali, tramite l’Anci hanno collaborato in piena armonia alla redazione della legge e su cui abbiamo registrato il parere favorevole del Consiglio delle autonomie locali. Ciò che viene previsto, in attuazione del decreto Monti, prevede la facoltà per i comuni che hanno approvato i propri strumenti urbanistici di procedere celermente. Inoltre, gli stessi comuni che hanno il Piano strutturale approvato, potranno procedere a ulteriori previsioni di nuovi volumi fino a un massimo del 10% complessivo. Infine, anche per quelli che avranno l’esigenza di valorizzare oltre con ulteriori ampliamenti, si prevede lo strumento del PUV, il piano unitario di valorizzazione, che permette con tempi più rapidi del consueto di concertare con la Regione le nuove modifiche. Per quanto riguarda poi il pittoresco riferimento al comune di Firenze circa la costruzione del nuovo stadio, risulta totalmente fuori luogo in quanto esso, per quanto ci risulta, può essere realizzato senza modifiche al piano strutturale e pertanto potrà godere di tutti i benefici previsti dal decreto Monti. Infine – concludono i due consiglieri democratici – con le norme che andiamo ad approvare sarà anche possibile valorizzare celermente gli immobili di proprietà della Regione con un sicuro riscontro sul futuro del bilancio toscano e quindi a beneficio di tutti i cittadini».

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