Val di Cecina area di crisi non complessa, Mazzeo, Pieroni, Nardini: “Prima importante risposta ad un territorio in difficoltà”


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“Stamani abbiamo dato il via al percorso di rilancio della Val di Cecina come avevamo annunciato in occasione della visita a Volterra della Commissione Costa. Nelle prossime settimane verrà sottoscritto dai sindaci, insieme al presidente Rossi, un protocollo di intesa sulle priorità di investimento dei prossimi tre anni e l’area di Volterra-Montecatini Val di Cecina farà parte delle aree di crisi non complessa della Regione Toscana. Un provvedimento che consentirà, tra l’altro, premialità sui finanziamenti regionali e la possibilità di partecipare al prossimo bando di lavori di pubblica utilità. Credo sia una prima importante risposta che diamo a un territorio che più di altri ha subito le conseguenze della crisi economica e che sarà in grado da un lato di attrarre nuovi investimenti e dall’altro garantire misure di sostegno al reddito e nuovi ammortizzatori sociali ai lavoratori rimasti senza lavoro”. Così Antonio Mazzeo, consigliere PD e presidente della Commissione per la ripresa economico-sociale della Toscana costiera, commenta l’incontro che ha visto riunirsi oggi i sindaci del territorio insieme a Gianfranco Simoncini, consigliere per il lavoro del presidente Rossi, e i tecnici della giunta regionale.

“La Val di Cecina è un territorio dalle straordinarie potenzialità che necessita di risposte forti e concrete per superare le difficoltà che sta vivendo – commentano Andrea Pieroni e Alessandra Nardini, consiglieri regionali Pd -. Bene dunque l’inserimento tra le aree di crisi non complessa regionali, un’attenzione dovuta ad un’area importante anche per estensione, perché rappresenta quasi un terzo dell’intera provincia di Pisa. Le agevolazioni di cui potrà godere Val di Cecina saranno l’occasione per avviare una reale ripresa dell’economia dell’area: si dovrà ripartire dalle risorse del territorio, energetiche, produttive, culturali e valorizzarle per creare sviluppo e rendere attrattive zone che altrimenti rischiano di essere pian piano abbandonate”.

 

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