Vertenza Benzinai ex Esso, Il Consiglio regionale approva mozione Pd


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Presentata in aula dal consigliere Marco Niccolai, esprime sostegno ai gestori dei 135 impianti ora di proprietà di Petrolifera Adriatica

essoIl Consiglio regionale sostiene la vertenza dei gestori di 135 impianti di distribuzione di carburanti in Toscana ex Esso passati a Petrolifera Adriatica Spa. Lo fa approvando una mozione del Pd, primo firmatario Marco Niccolai, che oltre alla solidarietà esprime forti preoccupazioni sul “modello grossista” che rischia di alterare il mercato creando problematiche anche sul piano del controllo della sicurezza degli impianti.

«La vicenda nasce da una grossa acquisizione di impianti di distribuzione carburanti da parte della Petrolifera Adriatica – ha spiegato Niccolai – che in Toscana ha visto coinvolte quasi tutte le province. I gestori, oltre a due giornate di sciopero, anche con un’iniziativa svoltasi nello scorso luglio in Consiglio regionale e organizzata da Faib Confesercenti, Figisc Confcommercio e Fegica Cisl hanno protestato per “il mancato rispetto degli accordi da parte di Petrolifera Adriatica” che porta a “netto peggioramento delle loro condizioni economiche ed il tentativo di addossare il costo dell’operazione di acquisizione della rete Esso alla categoria, tramite l’aggressione ai diritti maturati del trattamento di fine rapporto e il peggioramento del margine economico”. Peggioramento che, nella fattispecie, ammonterebbe a circa il 2,5-3 % dell’incasso dei prodotti petroliferi. Di fronte a queste proteste e allo stato di agitazione dei gestori, abbiamo riscontrato una pronta attivazione da parte della giunta regionale, in particolare dell’assessore Ciuoffo, presso il ministero dello sviluppo economico. Un impegno in prima linea riconosciuto a livello nazionale e  da cui è scaturito già un primo incontro con la viceministro Teresa Bellanova. Proprio in questi giorni – ha ricordato Niccolai – ci sarà l’udienza fissata dal giudice del lavoro a seguito di un ricorso presentato dai gestori per il peggioramento delle condizioni contrattuali previste negli accordi collettivi interprofessionali.

Lo scopo della mozione – ha chiarito Niccolai –  è quello di sostenere i gestori e le loro famiglie in questa vertenza, provare a dare ancora più forza all’impegno fattivo della giunta regionale nella sua azione nei confronti del governo e porre una grande interrogativo sul cosiddetto modello “grossista”, l’acquisizione cioè di pacchetti di impianti che non può però significare lo scadimento delle condizioni economiche e normative previste negli accordi collettivi interprofessionali di settore. Se ciò avviene gli effetti per il tessuto economico e occupazionale possono essere devastanti e quanto sta avvenendo in Toscana rischia di essere solo un’anticipazione di un fenomeno nazionale, se il tema non viene affrontato.

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