PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI E BONIFICA DEI SITI INQUINATI – PIANO DELL’ECONOMIA CIRCOLARE


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 Premessa

Il Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati – Piano dell’economia circolare (PREC) è il principale strumento di indirizzo, programmazione e attuazione delle misure volte ad assicurare la corretta gestione del ciclo dei rifiuti e a sviluppare concretamente azioni di economia circolare.

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  1. Il contesto di riferimento

Il Piano è inquadrato in un contesto generale di transizione ecologica e verso i principi di economia circolare; in tale ottica si propone un deciso orientamento verso la prevenzione della produzione dei rifiuti (ovvero la loro riduzione) e una loro gestione finalizzata all’allungamento della vita della materia attraverso il riuso e la preparazione al riutilizzo, il riciclo e il reimpiego nei processi produttivi, nel quadro di una complessiva minimizzazione degli impatti e di un sempre minore ricorso allo smaltimento.

Il Piano regionale di gestione dei rifiuti e delle bonifiche, una volta approvato definitivamente, conterrà la pianificazione dei rifiuti urbani, disciplinandone il ciclo complessivo di gestione (dalla raccolta allo smaltimento), e programmerà la gestione dei rifiuti speciali, assicurando l’applicazione dei principi generali di tutela ambientale e della salute contenuti nel decreto legislativo n. 152/2006; tutto ciò nel pieno rispetto dei principi di libero mercato.

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  1. Obiettivi di piano

In coerenza con il quadro normativo sono stati individuati i principali obiettivi strategici del Piano:

  • Contenimento della produzione di rifiuti

Attraverso alle azioni riportate nell’apposito programma si punta alla riduzione della produzione di rifiuti urbani del 5% (rispetto anno 2019)

  • Miglioramento quali-quantitativo delle raccolte differenziate (RD): Più riciclo e recupero

Per conseguire gli obiettivi di effettivo riciclaggio posti dalla nuova normativa gli obiettivi sono:

  1. nel medio periodo: 75% di RD al 2028
  2. nel lungo periodo: 82% di RD al 2035.

Il conseguimento degli obiettivi normativi di riciclaggio (65% al 2035) avviene sia attraverso il miglioramento della qualità delle raccolte, che il miglioramento delle prestazioni degli impianti di recupero (minimizzazione della produzione di scarti dai processi di valorizzazione).

  1. Implementazione di nuove filiere di trattamento volte al recupero di materia ed energia

Si assumono le proposte relative alla realizzazione di nuovi impianti emerse dalla procedura di “Manifestazione di Interesse” nella misura necessaria ad assicurare la chiusura del ciclo gestionale per i rifiuti urbani e derivanti dal loro trattamento soprattutto negli ambiti territoriali che risultano in maggior sofferenza.

Tale nuova impiantistica si configurerà come supporto al potenziamento del sistema gestionale sia per quanto attiene la gestione di flussi “minori” di rifiuti urbani che oggi non trovano adeguata valorizzazione, sia per la gestione di specifici flussi di rifiuti speciali che potrebbero trovare migliore destinazione di valorizzazione (in forma di materia o di energia) rispetto all’attuale quadro gestionale che vede ampio ricorso allo smaltimento in discarica.

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  1. Assicurare autosufficienza e sostenibilità del sistema gestionale

È un piano non localizzativo, in quanto non è competenza dei piani regionali decidere dove realizzare gli impianti (sentenza Consiglio di Stato, IV sezione, n. 1072 del 31 gennaio 2023).

La realizzazione della nuova impiantistica potrà concretizzarsi indicativamente dall’anno 2028 (salvo realizzazioni di particolari tipologie di impianti che potranno aver luogo anche anticipatamente); nel periodo di vigenza del Piano (2023 – 2028) si dovrà quindi fare ricorso all’impiantistica esistente, sia di recupero energetico che di smaltimento. Pertanto, nella fase transitoria (che coincide con l’arco temporale di vigenza del piano), obiettivo del Piano è assicurare la sostenibilità del sistema attraverso il graduale incremento delle raccolte differenziate e del recupero/riciclo e la tendenziale riduzione dei conferimenti in discarica.

Un piano che programma l’obiettivo legislativo dell’autosufficienza dello smaltimento, con una fase transitoria fino al 2028 e una fase a regime nel 2035, con il pieno sviluppo dell’impiantistica di nuova generazione

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  1. Progressiva riduzione dello smaltimento

Sin dalla fase transitoria assicurare la contrazione dello smaltimento finale in discarica nel rispetto degli obiettivi normativi fissati al 2035 (soglia massima del 10% di smaltimento dei rifiuti urbani).

 

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Un piano che decide

Questo piano, contrariamente a quanto è stato detto, è un piano che decide:

  • di sostenere la riduzione della produzione dei rifiuti (almeno del 5% rispetto al 2019);

  • di far crescere la differenziazione dei rifiuti, indicando obiettivi più performanti (75% nel 2028; 82% nel 2035);

  • di implementare il recupero, anche grazie allo stimolo al mercato fatto con la manifestazione di interesse orientata a sviluppare le cosiddette fabbriche di materiali;

  • di avviare il riuso attraverso il sostegno alla diffusione dei centri di recupero e riuso nei territori.

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L’Avviso pubblico esplorativo

In stretto collegamento con il percorso formativo del Piano, la Giunta regionale – nel novembre 2021 – ha approvato un Avviso pubblico esplorativo per raccogliere manifestazioni di interesse, da parte di soggetti pubblici e privati, per la realizzazione, l’ammodernamento, il potenziamento o la messa a disposizione di impianti di riciclo e recupero di rifiuti urbani e prodotti dal trattamento degli stessi. La finalità dell’Avviso era quella di avere a disposizione un quadro conoscitivo sulle potenzialità impiantistiche esistenti o da realizzare, che possano rispondere alle esigenze di trattamento del ciclo rifiuti su scala regionale, ed assicurarne la chiusura secondo una logica di economia circolare. Il termine per la presentazione delle proposte è scaduto lo scorso 31 marzo. 

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Risultati dell’Avviso e illustrazione in Consiglio

Le manifestazioni di interesse presentate sono state 41, di cui 39 risultate coerenti. Gli esiti della valutazione di coerenza sono stati presentati nel maggio 2022 in Consiglio regionale, che ha provveduto all’approvazione di ulteriori due risoluzioni: la risoluzione 191, che esprimendo apprezzamento per l’esito dell’Avviso pubblico esplorativo e per la disponibilità manifestata dalla Giunta regionale, impegna l’esecutivo a proseguire nel percorso di formazione del Piano, con l’obiettivo di arrivare ad una proposta impiantistica, basata su tecnologie affidabili e a basso impatto ambientale, in grado di garantire la piena autosufficienza regionale e un sostanziale equilibrio territoriale nella distribuzione degli impianti. E la risoluzione 192, che impegnava l’esecutivo regionale a proseguire con il percorso positivamente intrapreso, attraverso la condivisione di ogni passaggio con il Consiglio regionale e la Commissione competente, nonché con il coinvolgimento di enti locali, parti sociali, categorie economiche, ordini professionali, associazioni e cittadinanza, per definire un Piano dell’economia circolare che, anche da un punto di vista energetico, possa offrire un contributo importante sia ai cittadini che alle imprese del territorio, determinando nuove opportunità di produzione di energia e gas attraverso lo smaltimento dei rifiuti, e favorendo perciò una equa riduzione dell’imposizione tariffaria.

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Gli impianti: a che punto siamo

Attualmente vi sono 12 impianti realizzati o in fase di realizzazione, 7 sono invece quelli per i quali sono in corso le procedure autorizzative.




 

 

 

 

 

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