In una comunicazione al Consiglio regionale, l’assessore Vittorio Bugli rileva che la legge di stabilità ha cambiato il quadro finanziario della legge 56/14, rischiando di compromettere le dimensioni del riordino.
L’assessore ha sintetizzato gli effetti che la legge di stabilità provoca sulle province toscane e sulla Città metropolitana fiorentina, in particolare sul destino lavorativo del personale ed il riparto delle competenze. L’assessore ha ricordato che la vicenda delle Province ha origine lontane, a partire dai tentativi di riforma del governo Berlusconi nel 2011, poi proseguiti con il governo Monti e con il governo Letta nel 2013.
In Toscana si stimano meno risorse a carico delle province per oltre 90 milioni già nel 2015, senza contare le norme sul personale, con una messa in mobilità pari ad almeno il 50% della spesa per le province e del 30% per le Città metropolitane, con procedure verso le altre amministrazioni, anche statali, incerte e complesse.
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