“Gli Stati Generali della Cultura in Toscana si avviano verso la fase conclusiva. Una cavalcata durata tre anni, fatta di oltre 25 audizioni e decine e decine di operatori incontrati. Un lavoro capillare, iniziato nel luglio 2022, e portato avanti dalla commissione, dalla Giunta e dal Consiglio, coinvolgendo enti locali, istituzioni, realtà associative e sindacati con l’obiettivo di aggiornare e rilanciare le politiche di settore”. È quanto dichiara Cristina Giachi, consigliera regionale Pd e presidente della commissione cultura.
“Nella risoluzione approvata ieri sera all’unanimità dall’Assemblea toscana definiamo buona parte degli indirizzi generali per la riforma della Legge regionale 21/2010, il Testo Unico della Cultura, e introduciamo una rinnovata visione del comparto culturale – continua Giachi – Il percorso normativo della legge regionale ha già preso avvio in Giunta e sarà accompagnato da un grande evento pubblico di restituzione, in programma il prossimo 4 settembre, con tutti i soggetti che hanno preso parte agli Stati Generali, per presentare i frutti di questo processo e aprire la fase di condivisione istituzionale”.
“Due sono le grandi direttrici su cui si fonda la riforma: il welfare culturale e il rafforzamento dell’impresa culturale – sottolinea Giachi – Il welfare culturale viene infatti introdotto in modo pionieristico come elemento centrale della nuova legge, in coerenza con quanto affermato anche dall’OMS. Si tratta di una visione che connette la produzione e la fruizione culturale con il benessere individuale e collettivo, l’inclusione sociale, la salute mentale, la partecipazione civica”.
“Accanto a questo si afferma con forza il tema dell’impresa culturale, non solo in termini di programmazione della spesa pubblica, ma anche come strumento per incrementare l’occupazione qualificata e favorire nuove opportunità professionali. La riforma prevede l’aggiornamento del repertorio regionale delle figure professionali e l’attivazione di percorsi formativi strategici, nati anche dal confronto con le organizzazioni sindacali”.
“Oltre al progetto di riforma della legge 21 in questi anni si sono affiancate, come frutti degli Stati Generali, una revisione della legge sull’Art Bonus, già approvata, una Pdl al Parlamento sulla lettura libera a scuola, Leggere liberi, fino all’iniziativa per promuovere il teatro nei percorsi scolastici”, conclude Giachi.
Nello specifico la proposta approvata oggi introduce inoltre indirizzi chiari per garantire maggiore certezza alle risorse e continuità progettuale. Si punta all’introduzione della triennalità dei finanziamenti come criterio generale, e alla stabilizzazione dei fondi per i bandi culturali. Viene inoltre prevista l’istituzione di un Osservatorio regionale della cultura, con funzione di monitoraggio e supporto alle politiche pubbliche.
Sul piano delle politiche di settore, si propone l’istituzione di una Music Commission regionale, sulla scia dell’esperienza della Film Commission, per sostenere la filiera musicale e promuovere l’industria creativa. I live club potranno essere riconosciuti a tutti gli effetti come presidi culturali, mentre la cultura contemporanea – con particolare attenzione alla fotografia, ai linguaggi digitali, all’architettura del Novecento e agli archivi d’artista – entra stabilmente nelle politiche culturali regionali, come ambito strategico di intervento.
Anche il sistema dello spettacolo dal vivo viene riorganizzato, con l’introduzione di un sistema di accreditamento triennale e una più chiara distinzione tra soggetti istituzionali, fondazioni, festival e realtà territoriali. Il progetto di riforma dedica inoltre attenzione all’editoria locale, riconosciuta come componente essenziale del pluralismo informativo e della memoria dei territori.
Dal punto di vista finanziario, si auspica l’estensione dell’accesso al credito agevolato, l’ampliamento dei beneficiari del fondo regionale di anticipazione, l’attivazione di nuove forme di credito bancario a favore degli operatori e una maggiore diffusione dell’Art Bonus regionale, anche attraverso momenti di promozione dedicati.
In collaborazione con Fondazione Sistema Toscana, si propone infine l’apertura di uno sportello permanente di consulenza su bandi e risorse europee, insieme all’istituzione di un tavolo di coordinamento con la Consulta delle fondazioni bancarie, per armonizzare e valorizzare il sistema integrato di sostegno pubblico e privato alla cultura.