FIRENZE 13.06.2012 (c.b.) «Sul gioco d’azzardo anche in Toscana occorrerebbe prendere coscienza del livello di allarme raggiunto, unendo gli sforzi di tutte le istituzioni e della società civile e religiosa, come è stato fatto qualche giorno fa a Pavia, dove tutti hanno manifestato nel corteo “No slot”. La Regione Toscana, anche tramite la sua partecipazione all’associazione “Avviso Pubblico”, si è da tempo data da fare per sensibilizzare l’opinione pubblica, per chiedere un decreto legge al governo e per intervenire sulla prevenzione e la cura delle ludopatie. Molti sottovalutano sia la dimensione assunta dal fenomeno – si parla di circa 26mila soggetti a forte rischi dipendenza solo in Toscana – che gli effetti sociali ed economici che produce nella società e nelle famiglie. Noi stiamo lavorando a una proposta di legge al Parlamento e per incrementare le azioni previste dal nuovo Piano sociosanitario regionale. Ma credo che questa battaglia si fa meglio e si ha possibilità di buoni risultati se si ha il coraggio di scalfire gli enormi interessi economici in gioco, a partire dalla questione delle multe comminate ai gestori delle slot machine, che ammontano a circa 98 miliardi, cioè più di una finanziaria, e che pare non verranno mai pagate. Per questo siamo indignati e chiediamo un’azione del governo per ripristinare la legalità e regole certe». Così Vittorio Bugli, capogruppo del Pd in Consiglio regionale della Toscana, commenta la recente iniziativa svoltasi a Pavia dove Comune, Provincia e Diocesi hanno rilanciato l’allarme sul gioco d’azzardo.