«Il Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale 2024–2026 è uno degli atti fondamentali di questa legislatura. Un documento strategico, per avere un servizio pubblico e universalistico, che rafforza l’identità del nostro modello di welfare: accessibile, diffuso, sostenibile e soprattutto vicino ai cittadini». Lo dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico Enrico Sostegni, presidente della Commissione Sanità, commentando l’approvazione da parte del Consiglio regionale del PSSIR 2024–2026.
«Questo Piano – prosegue Sostegni – nasce in un contesto complesso, segnato da grandi transizioni: quella demografica, con l’invecchiamento della popolazione; quella tecnologica e digitale, che cambia la relazione tra cittadini e servizi; quella ambientale, che incide direttamente sulla salute. Il PSSIR affronta tutto questo con un’impostazione chiara: rafforzare la prossimità, superare la frammentazione, promuovere l’integrazione tra sanitario e sociale».
Al centro del Piano, spiega il consigliere PD, «ci sono alcune scelte fondamentali: l’investimento sulla sanità territoriale – con Case della Comunità, Ospedali di Comunità, COT e assistenza domiciliare – la valorizzazione delle Società della Salute come laboratori di integrazione, la centralità dei Comuni nella programmazione locale. Non si tratta solo di strutture, ma di una visione: portare i servizi vicino alle persone, costruire percorsi personalizzati e continui, evitare ospedalizzazioni inappropriate».
Un altro punto cardine è l’approccio integrato: «Il Piano – sottolinea Sostegni – supera la separazione tra sociale e sanitario. Afferma un nuovo modello di governance territoriale, in cui la co-programmazione e la co-progettazione con il terzo settore non sono più sperimentazioni, ma strumenti ordinari per costruire risposte condivise ai bisogni delle comunità».
Tra i contenuti innovativi, Sostegni evidenzia «l’adozione dell’approccio One Health, che riconosce l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale. Ma anche l’attenzione alla prevenzione, al benessere mentale, alla promozione della salute nelle scuole e nei luoghi di vita. Il Piano è un invito a pensare alla salute come benessere complessivo, individuale e sociale».
Infine, il presidente della commissione Sanità conclude con un richiamo al metodo: «Il Piano non nasce dall’alto, ma da un percorso partecipato che ha coinvolto enti locali, operatori, associazioni e cittadini. Ora sta a noi – come Consiglio, come istituzioni territoriali, come sistema nel suo insieme – trasformarlo in realtà. Le sfide sono tante, ma la Toscana ha dimostrato di avere un modello pubblico che sa innovare, includere, correggersi. Questo Piano va esattamente in quella direzione. Ed è per questo che lo abbiamo sostenuto con convinzione».
«Con l’approvazione del nuovo Piano socio-sanitario, la Toscana conferma la qualità del proprio modello pubblico, universalistico e vicino ai territori – ha commentato il capogruppo PD in Consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli. Un sistema che ha retto anche nei momenti più difficili grazie a una rete solida e a scelte politiche lungimiranti. Ma non basta avere buone idee e una buona organizzazione: servono risorse adeguate. Per questo come Partito Democratico continuiamo a chiedere con forza che il Fondo sanitario nazionale sia portato almeno al 7,5% del PIL. È una battaglia di civiltà, che riguarda la tenuta della sanità pubblica in tutto il Paese, e che la Toscana vuole guidare con coerenza e determinazione».