Gli occhi dei bambini


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SpinelliSan Casciano (Firenze), 12,54 – Demba, dopo aver assistito impotente al massacro di gran parte della propria famiglia, è scappato in Libia dal Mali. Lo stesso ha fatto Moriba, un giovane diplomato, che in Libia era riuscito a trovare un lavoro mettendo a frutto il suo mestiere di elettricista. Dopo un anno e mezzo, l’esplosione della guerra civile, li ha costretti di nuovo a fuggire. 

A pagarsi a caro prezzo un barcone, insieme ad altre 90 persone, per arrivare Italia.   

Da fine marzo 2015 sono stati accolti da Oxfam Italia,  nel centro di accoglienza di San Casciano (FI).

 

Qui si trovano bene:  “Finalmente mi sento al sicuro, qui abbiamo un posto dove stare, dove mangiare, e possiamo avere vestiti, un po’ di soldi per le nostre piccole necessità, e soprattutto impariamo  l’italiano, e possiamo cercare di costruire il nostro futuro” – ci racconta Demba, la sua speranza è quella di imparare un lavoro per essere autosufficiente.

 

Negli occhi hanno ancora le violenze che la gente della sua terra ha subito, e sul corpo le ferite di un lungo e terribile viaggio della speranza. Di cui però, preferisce non parlare, adesso vuole soltanto dimenticare e cercare di ricominciare una nuova vita. In Toscana ha trovato chi finalmente chi lo accolto e lo ha messo al sicuro, chi ha fatto, insomma, #lacosagiusta.

 

Spinelli2E la prima vera accoglienza è l’integrazione, qui a San Casciano, i giovani migranti affiancano i “nonni” dell’Auser nel servizio di Pedibus e accompagnano a scuola i bambini della primaria. Dall’inizio di questo anno scolastico, infatti, ci sono anche loro a dare una mano, nell’ambito del piano di accoglienza coordinato dalla prefettura e gestito da Oxfam in collaborazione con il Comune e le altre associazioni del territorio. Uscito da scuola, il gruppo dei bambini, avrà al fianco i volontari, e potranno fare il tragitto in tutta sicurezza.

 

Di questa novità ne hanno parlato anche i giornali, e i ragazzi orgogliosi mostravano le pagine dei quotidiani che li che parlavano di loro e che li ritraevano impegnati. Una cosa semplice, ma che li fa sentire finalmente utili; ed è davvero bello vederli scambiarsi sorrisi con i bambini, che li osservano con i loro sguardi curiosi, a volte anche un po’ stupiti, ma dove, nonostante tutto, non si legge nessuna paura.  

 

Serena Spinelli

 

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