Liste d’attesa interventi chirurgici, Scaramelli: “Investire in produttività aggiuntiva e ridurre i giorni di attesa”


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Il presidente della commissione Sanità commenta i dati del II Report diffuso da Ars Toscana: “Aumentare i fondi e la condivisione dei processi con la base, medici e operatori, dove essere una delle priorità su cui investire per migliorare la sanità toscana e realizzare interventi reali in favore della riduzione delle liste d’attesa”

  Ridotti i tempi d’attesa per tumori maligni alla tiroide, a rene e prostata e per l’intervento chirurgico per tumore celebrale del 30 per cento. I tempi si allungano invece  per la chirurgia vascolare, la cardiochirurgia e la cardiologia interventistica. Aumento dei tempi di attesa anche per tumori a colon, retto, stomaco e per tumore maligno di utero e ovaio, mentre resta alto il gap fra le varie strutture sanitarie delle Toscana. Sono i dati che emergono dal secondo report 2018 diffuso dall’Agenzia regionale di sanità della Toscana  che ha come oggetto:  “Monitoraggio delle liste di attesa delle prestazioni non ambulatoriali”, fortemente voluto dal Presidente della Commissione sanità Scaramelli (delibera CRT n. 100 del 21/12/2016) al fine di avere dati oggettivi e trasparenti in grado di mettere le istituzioni toscane nelle condizioni di apportare correttivi e indirizzi sulla base di analisi reali.

“C’è ancora molto da fare per ridurre le liste d’attesa – ha commentato il presidente della commissione Sanità  e Politiche sociali Stefano Scaramelli (Pd)-. E’ necessario investire sulla produttività aggiuntiva per ridurre ancora le liste. I nuovi dati elaborati dall’Agenzia Regionale di Sanità sui tempi di attesa per le prestazioni chirurgiche erogate in Toscana dimostrano, ancora una volta, che c’è molto da fare per migliorare e velocizzare la presa in cura. Occorre lavorare per – ha aggiunto il presidente Scaramelli – trovare soluzioni, come la produttività aggiuntiva per i medici, al fine di apportare concrete modifiche e sensibili riduzioni dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie. Aumentare i fondi e la condivisione dei processi con la base, medici e operatori, dove essere una delle priorità su cui investire per migliorare la sanità toscana e realizzare interventi reali in favore della riduzione delle liste d’attesa”.

 

Ma vediamo meglio i dati.  Rispetto ai tempi di attesa registrati nel 2016, data del primo report relativo al progetto di ricerca richiesto ad Ars dalla Commissione sanità e politiche sociali, si rilevano modifiche con alcune notevoli eccezioni. Tra queste la riduzione del 20% dei tempi di attesa per intervento per tumore maligno alla tiroide, del 18% alla tiroide, superiore al 20% anche la riduzione dell’attesa per l’urologia con intervento per tumore maligno del rene, della prostata e per l’intervento di prostatectomia transuretrale per iperplasia benigna. Ridotta del 30% l’attesa d’intervento chirurgico per tumore cerebrale. In diminuzione, con percentuali sensibilmente inferiori, anche l’attesa di interventi per tumore maligno della mammella e del pancreas, isterectomia, sostituzione dell’anca, primo impianto e per l’intervento di artroscopia del ginocchio. Restano invece invariati i giorni di attesa, rispetto al 2016, per gli interventi di tumore maligno del fegato e di colecistectomia, peggiorano con un allungamento anche significativo i giorni di attesa per la chirurgia vascolare, la cardiochirurgia e la cardiologia interventistica. Allungamento dei tempi di attesa evidenziata anche per tumori al colon, retto, stomaco e per tumore maligno dell’utero e ovaio.

I dati sono una media regionale, resta infatti alto il gap tra le strutture sanitarie toscane. Permane, infatti, un elevato numero di strutture, sia pubbliche sia private, che eseguono interventi oncologici programmati solo sporadicamente, con bassi volumi di erogazione. In altre parole nei plessi dove i valori salgono è perche scende drasticamente il numero dei pazienti che scelgono di fare interventi chirurgici presso quella struttura.

 

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