Lunigiana, sanità, ipotesi trasferimento posti letto da Fivizzano al Noa, Bugliani interroga la Giunta


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bugliani2“Garantire le adeguate prestazioni sanitarie per i cittadini che necessitano del plesso ospedaliero di Fivizzano”, è la richiesta del consigliere regionale Pd

 

C’è forte preoccupazione per la ventilata riorganizzazione dei servizi presenti all’ospedale Sant’Antonio Abate di Fivizzano, che prevederebbe lo spostamento dei sei posti letto in carico al reparto di Pneumologia presso il Nuovo Ospedale delle Apuane di Massa, dove attualmente è attivo soltanto un ambulatorio pneumologico. Conoscere come intende adoperarsi la Giunta regionale in merito a questa situazione, in modo da garantire prestazioni adeguate ai cittadini: è l’obiettivo dell’interrogazione presentata da Giacomo Bugliani, consigliere regionale Pd e presidente commissione Affari istituzionali. “La cittadinanza si è attivata da tempo per tenere alta l’attenzione sulla necessità di mantenere i servizi sanitari nei territori periferici della provincia. – spiega Bugliani – Seppure sia in corso un processo di riorganizzazione del sistema sanitario toscano, volto a una razionalizzazione e a un efficientamento dei servizi, rimane costante la ricerca della qualità delle prestazioni erogate, anche in tema di parità e tempestività delle cure nei diversi territori, con particolare attenzione a quelli periferici. Già negli ultimi anni il plesso ospedaliero di Fivizzano è stato oggetto di una riorganizzazione con una progressiva diminuzione dei posti letto. Nonostante sia da ritenersi positivo e necessario il percorso di riordino intrapreso in Toscana, al fine di recuperare risorse e aumentare la qualità dei servizi, quest’operazione deve comunque garantire pari diritto di accesso ai livelli essenziali di assistenza tra chi vive nei territori periferici e chi attorno ai grandi centri urbani. Pertanto ho ritenuto importante attivarmi sul tema con un’interrogazione, per fare chiarezza sulle reali intenzioni dell’azienda sanitaria e su come intenda garantire le prestazioni adeguate ai cittadini in un’area periferica come questa”.

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