Qualità dell’aria, Baccelli (Pd): “Entro 2020 stop a sforamenti azoto e pm10, azioni importanti già in campo e pronte a partire”


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Parere favorevole dalla commissione Ambiente e territorio in Consiglio regionale al Piano regionale per la qualità dell’aria ambiente (PRQA)

 

Portare a zero la percentuale di popolazione esposta a superamenti oltre i valori limite di biossido di azoto e materiale particolato fine pm10 entro il 2020, ridurre la percentuale della popolazione esposta a livelli di ozono superiori al valore obiettivo e contenere le emissioni nelle zone a livello non critico, favorire la partecipazione informata dei cittadini alle azioni per la qualità dell’aria, aggiornando e migliorando il quadro conoscitivo: sono gli obiettivi del nuovo Piano regionale per la qualità dell’aria ambiente (PRQA), lo strumento attraverso cui la Regione persegue l’obiettivo di migliorare l’aria che respiriamo ai fini della tutela della salute pubblica, che avuto parere favorevole oggi dalla commissione Ambiente e territorio in Consiglio regionale, presieduta da Stefano Baccelli (Pd). Il Piano definisce un complesso di azioni integrate al fine di ridurre le emissioni inquinanti, in particolar modo di ossidi di azoto, PM10 e i suoi precursori, che costituiscono elementi di parziale criticità nel raggiungimento degli obiettivi di qualità dell’aria imposti dalla Unione Europea con la Direttiva 2008/50/CE, nonché delle sostanze climalteranti in generale.

 

“Entro due anni la Regione Toscana punta a eliminare il rischio sforamenti da biossido di azoto e PM10 attraverso azioni importanti, alcune già riscontrabili nei fatti, basta pensare ai tanti investimenti fatti sulla ‘cura del ferro’, come il raddoppio della Lucca Pistoia, altre in fieri e destinate a concretizzarsi, come il completamento del sistema tramviario fiorentino e la sua futura estensione nell’area metropolitana, interventi per il potenziamento dei sistemi di interscambio tra mobilità diverse e incentivi alla mobilità elettrica. – fa presente Baccelli – Abbattere il traffico privato e la circolazione dei mezzi pesanti è una delle strade da percorrere e il piano di azioni discusso oggi va in questa direzione, così com’è necessaria una pianificazione urbanistica che tenga di conto con forza della necessità di ridurre la presenza di agenti inquinanti nell’atmosfera. Anche se la situazione è molto migliorata rispetto al passato persistono ancora aree con superamenti del valore limite di PM10, in particolare la piana di Lucca e la piana Prato Pistoia, e dell’inquinante biossido di azoto NO2, in particolare lungo le principali arterie di comunicazione dell’agglomerato di Firenze, tutte zone per questo destinate a specifiche azioni di contrasto. La combustione di biomassa (legna, pellet) per il riscaldamento domestico e per lo smaltimento degli scarti vegetali rappresenta la principale sorgente di inquinamento per il PM10. Incentivare la rottamazione di questo tipo di impianti, per quanto riguarda la piana di Lucca e la piana Prato Pistoia, rientra nel complesso di azioni che ho previsto con un emendamento, di cui fanno parte altri incentivi, agli enti locali per la realizzazione o riqualificazione di piste ciclabili e per la messa a dimora di specie arboree performanti per la riduzione dell’inquinamento, a aziende per l’acquisto di biotrituratori per sfalci o potature, il tutto per risorse complessive di circa 6 milioni di euro. Va in questo senso anche la scelta, inserita nel piano, di favorire accordi con le aziende del distretto conciario o cartario, con  risorse – circa 4 milioni di fondi POR FESR complessivamente – che, tra le altre cose, potranno valorizzare il ruolo dello scalo merci ferroviario Capannori- Porcari”.

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