Relazione annuale Garante dei detenuti, ok dal Consiglio regionale della Toscana


Share

Approvata dal Consiglio regionale la proposta di risoluzione. Gli interventi di Bugliani e Ciolini

 

Via libera dal Consiglio regionale alla proposta di risoluzione Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Relazione annuale sull’attività svolta nell’anno 2017, A presentare la relazione in aula Giacomo Bugliani, presidente commissione Affari istituzionali, intervenuto il consigliere Pd Nicola Ciolini.

 

“La materia penale – spiega Bugliani – non è tema nè competenza della regione, bensì dello stato, ma le regioni intervengono in materia di tutela del diritto alla salute collegato alla vita nelle carceri. Il consiglio regionale della Toscana lo fa con una risoluzione che impegna la Regione a contribuire all’azione del Garante finalizzata al reinserimento e alla riedificazione dei detenuti e alla garanzia del godimento dei diritti da parte di questi all’interno dell’istituto di detenzione.

Da questo punto di vista esprimo apprezzamento per l’attività svolta dal garante Corleone nel 2017. I dati ci dicono che, a fronte di un aumento di detenuti in italia, in toscana abbiamo il dato stabile di 3300 unità, anche se permangono alcune criticità: da una parte difficoltà strutturali,  dall’altra difficoltà collegate all’organizzazione penitenziaria. Ci sono però anche aspetti positivi, come la nascita della rems di Volterra e l’avvio dei lavori per una seconda rems a empoli. La popolazione carceraria femminile è inferiore a quella media nazionale, ma è assolutamente alta la percentuale di quella straniera. I suicidi e i tentativi di suicidio e gli atti di autolesionismo appaiono in netta diminuzione. Rimane alta invece la percentuale di tossicodipendenti. Un dato in crescita riguarda, infine, i soggetti in carico all’esecuzione penale esterna. Per quanto riguarda gli impegni programmatici del 2018, la relazione pone l’accento sulla necessità di continuare a migliorare le condizioni di vita dei detenuti nelle carceri e la conoscibilità dei rimpatri assistiti, senza dimenticare il tema dell’infermità psichica e quello dei trattamenti sanitari obbligatori”.

 

“Ringrazio il garante Corleone – prosegue nel suo intervento Ciolini – sempre puntuale e disponibile a collaborare con la commissione, sul carcere di Lucca ad esempio grazie al nostro piccolo contributo siamo riusciti a risolvere il problema dell’ambulatorio, quello che può fare la commissione bisogna che lo facciamo. Ad esempio riprendere le visite ai carceri e cercare per quanto di nostra competenza risolvere i problemi che ci sono. Capisco che la risposta più semplice è quella medievale della Lega ma appartiene a secoli bui, oggi siamo nella condizione in cui non possiamo accettare l’idea punitiva della pena, dobbiamo dare un’opportunità ai detenuti per potersi reintegrare. Al di là della continua campagna elettorale penserei a sistemare le strutture che ci sono piuttosto che costruirne altre, lavorando al reinserimento dei detenuti e al personale, anche degli educatori che devono costruire quel percorso e quelle attività che gli permettano di non rimanere indietro. Mi piace ricordare il protocollo tra ANCI e Giustizia per i lavori che possono svolgere i detenuti è stato firmato da poco, da questo dobbiamo ripartire, sull’aiuto alla collettività. Sono stato da poco al carcere di Prato e dobbiamo partire dai progetti, usciamo dal meccanismo più reati ci sono più carceri costruire.

Sulla parte del disagio psichico in carcere invece si è fatto poco, bisogna prendere un impegno. I posti di rems sono totalmente insufficienti, abbiamo un ritardo mostruoso e su questo dobbiamo dare una risposta. Credo sia un atto di inciviltà che la regione non si può permettere, dobbiamo risolverlo quanto prima. Cominciamo da subito a lavorare su questo tipo di problematiche”.

Share