Sanità, Scaramelli (Pd): “Più giovani medici specializzati e più borse di studio in emergenza-urgenza”


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Il presidente della commissione del Consiglio regionale è intervenuto al convegno “Per una rete di emergenza urgenza Toscana di valore” tenutosi ieri a Firenze

“Aumentare il numero dei giovani medici specializzati in emergenza urgenza con più borse di studio; istituire la formazione on the job per i laureati in medicina, interessati al lavoro in Pronto Soccorso, che non entrano subito nelle scuole di specializzazione affinché possano lavorare come convenzionati; far dedicare ai Pronto Soccorso i primi anni dei neoassunti specializzati in indirizzi equipollenti”.

Con queste parole Stefano Scaramelli, presidente della Commissione sanità in Consiglio regionale, tira le fila del convegno: “Per una rete di emergenza urgenza Toscana di valore” che si è svolto ieri a Firenze. La Società italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza (Simeu) ha certificato le dimensioni del fenomeno della carenza di medici nei Pronto Soccorso che, purtroppo, non è solo regionale e si affianca al fatto che ogni anno il 22% del totale delle visite mediche di pronto soccorso supera il normale carico di lavoro dei professionisti dell’emergenza. Secondo lo standard di prestazione calcolato tenendo conto di quanto tempo in media è necessario dedicare a una visita completa ogni medico dovrebbe eseguire ogni anno al massimo 3.000 visite mediche, invece sfiorano le 4.000 per ciascun professionista. “Un fenomeno preoccupante che è la prima conseguenza della carenza di personale – commenta Scaramelli – su cui era importante fare una giornata di studio, conoscenza, confronto, ascolto e approfondimento. Sul tema del funzionamento dei Pronto Soccorso della Toscana emerge su tutto il dato dei circa 150 medici che mancano. Per migliorare su scala regionale e rendere uniforme l’offerta del servizio sanitario in materia d’emergenza dobbiamo elaborare soluzioni che siano realmente praticabili. Sono tre le strade da percorrere per risolvere i principali problemi che affliggono il settore: aumentare le borse di studio per la specializzazione in emergenza urgenza, impiegare nei Pronto Soccorso i giovani laureati che aspettano di entrare nelle Scuole di specializzazione in modo da mettere in moto il “doppio binario formativo” e far dedicare i primi anni di lavoro dei nuovi assunti all’attività lavorativa in prima linea. Alla base della risposta alla carenza di personale dobbiamo mettere incentivi per lavorare nei Pronto Soccorso e pagare meglio chi più lavora. L’incentivazione economica potrebbe essere estesa a tutte le professioni impegnate nei Pronto Soccorso, non solo riservata ai medici”.

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